Candidatura Olimpiadi 2024, Roma faccia un passo indietro

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I grandi eventi sportivi rappresentano quasi sempre un costo netto per i paesi che li ospitano. Data la situazione dei conti pubblici italiani, l’Italia non può permettersi di ospitare le Olimpiadi I grandi eventi sportivi rappresentano quasi sempre un costo netto per i paesi che li ospitano. Data la situazione dei conti pubblici italiani, l’Italia non può permettersi di ospitare le Olimpiadi del 2024. È la tesi del Briefing Paper “Olimpiadi: l’importante è partecipare. Perché rinunciare a Roma 2024” (leggi in pdf) di Massimiliano Trovato, fellow dell’Istituto Bruno Leoni. Lo studio ricostruisce le principali esperienze degli ultimi anni. Trovato mostra che “tutte le candidature sottovalutano l’impegno finanziario richiesto per organizzare i Giochi; inoltre, la maggior parte degli studi osserva che la ricaduta dei Giochi sull’economia del paese candidato viene, al contrario, sopravvalutata”. Trovato avanza alcune proposte di riforma del processo di organizzazione e selezione olimpica, tese a ridurre gli incentivi perversi e massimizzare i benefici di lungo termine. Conclude Trovato: “Il tema dell’esubero d’investimento nelle sedi designate era già noto al Barone de Coubertin, padre del movimento olimpico moderno: nel 1911, egli ebbe modo di stigmatizzare «le spese spesso esagerate sostenute per le più recenti Olimpiadi, una quota consistente delle quali va ascritta alla costruzione di edifici permanenti, che erano peraltro inutili – delle strutture temporanee sarebbero state del tutto sufficienti…». Pare di poter concludere, con una rilettura critica del suo più celebre motto, che non solo partecipare ai Giochi è più nobile che vincerli, ma è altresì più lungimirante che organizzarli”. Di conseguenza, l’Italia non sembra avere né la forza, né l’interesse per organizzare i giochi del 2024.
IBL_BP_132-Olimpiadi.pdf