Cisl: Sulle Partecipate reazioni assurde. Subito il nuovo piano industriale

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“Quello che sta accadendo sulle partecipate ricorda una celebre commedia di Edoardo Scarpetta, “Il medico dei pazzi”, con una sola, grande differenza: lì il protagonista deve districarsi tra savi che sembrano pazzi, qui – spiace constatarlo – non ci sono equivoci: siamo in presenza di un vero e proprio manicomio”. Utilizza toni duri Lina Lucci, Ssegretario generale della Cisl Campania, commentando la proposta-provocazione lanciata da Giovanni Fortunato, consigliere regionale del Gruppo Caldoro Presidente, che sulla stampa si è scagliato contro i “miracolati senza concorso delle partecipate”, suggerendo di pagarli e “rimandarli a casa”. “Le reazioni scomposte e molto gravi del consigliere Fortunato – spiega Lucci – sono l’evidenza empirica di quanto affermiamo. E’ inaccettabile una provocazione di tale portata, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo con le tensioni sociali alle stelle e i livelli politico-istituzionali che hanno tempi geologici nel dare risposte”. Più di tre mesi fa è stata approvata la legge sulla razionalizzazione delle partecipate (la numero 15 del 30 ottobre 2013). “Le organizzazioni sindacali hanno chiesto a più riprese (da ultimo con una lettera inviata il 5 febbraio scorso) che l’amministratore delegato di Sviluppo Campania, Alessandro Gargani, presentasse un piano industriale. Appare evidente – ha precisato Lucci – che in assenza di questo strumento siamo impossibilitati a condividere qualsiasi percorso di risoluzione della vertenza La Campania –  aggiunge la leader sindacale – sconta sicuramente disastri compiuti in passato, ma a questi si vanno sommando, nel tempo, ritardi e cambiamenti di corso difficili da comprendere. Campania Innovazione, per esempio, presentata per un’operazione di rilancio un paio di anni fa dall’assessore Guido Trombetti, oggi viene messa in liquidazione”. Più in generale, secondo Lucci,  la Giunta deve superare “personalismi e un certo clima da mercato rionale che fa sì che su Ambiente, Aree di crisi e Pip (Piani di insediamento produttivo) gli assessori procedano in ordine sparso, senza alcun coordinamento. Il mancato confronto di merito sulle singole questioni e lo stato di perenne emergenza – conclude la numero uno della Cisl – di fatto continua ad offrire terreno fertile per chi persegue interessi di altra natura. Per evitare che la commedia si trasformi in tragedia, Giunta e Consiglio si concentrino sulla straordinarietà del momento e lavorino assieme, pancia a terra, per aiutare la collettività”.