Condotte ferma i cantieri del Policlinico di Caserta: operai in agitazione

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foto Massimo Pica

Chiude per Pasqua il cantiere del Policlinico Universitario di Caserta, infrastruttura tra le piu’ importanti e costose del Mezzogiorno, con un spesa preventivata di circa 150milioni di euro e i cui lavori sono partiti 15 anni fa. Una notizia accolta con pessimismo dai 67 lavoratori del cantiere, che dallo scorso gennaio non ricevono lo stipendio e stanno operando a scartamento ridotto, a causa dei gravi problemi finanziari della societa’ capitolina Condotte, che possiede il 99% delle quote del consorzio appaltatore denominato “Concorsu”, mentre una quota quasi insignificante dello 0,1% e’ della societa’ Cordioli. Ad inizio 2018 Condotte ha chiesto il concordato preventivo al tribunale di Roma, che ha accordato 120 giorni di tempo affinche’ la societa’ presenti un congruo piano di pagamento dei creditori; il termine scadra’ il prossimo 18 maggio, e fino a questa data non potranno essere pagati gli addetti del Policlinico, che non figurano come dipendenti di Condotte, per cui qualunque somma riesca ad incamerare la societa’ non potra’ essere girata a Concorsu, fin quando l’autorita’ giudiziaria non dara’ via libera al concordato. Una situazione di stallo che ha quindi convinto il Consorzio a chiudere per le festivita’ pasquali il cantiere, un po’ come le scuole. “La differenza – dice un lavoratore che preferisce restare anonimo – e’ che il cantiere dovrebbe riaprire lunedi’ 9 aprile, mentre gli istituti scolastici qualche giorno prima. Chissa’ se davvero riaprira’”. Raffaele Coraggio, presidente di Concorsu, garantisce che “alla riapertura del 9 aprile avremo un quadro piu’ chiaro, ma di certo Condotte vuole terminare il Policlinico, che rappresenta per la societa’ un’opera molto rilevante”. Il termine del 2020 per completare l’opera, annunciato lo scorso anno dal Governatore Vincenzo De Luca, “potrebbe anche essere rispettato se a maggio ripartiremo” dice Coraggio; “se i tempi dovessero allungarsi – aggiunge – sara’ piu’ complicato”. Al momento la struttura esterna e’ ormai completata, presto verranno ultimate la parte relativa alla didattica e alla ricerca, per l’assistenza ci vorra’ piu’ tempo. Ma tutto e’ condizionato dalla decisione del tribunale di Roma.