Nesso tra rifiuti e aumento tumori: nuovo studio dello Sbarro Institute

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Un grande studio che dimostrerà una volta per tutte come funzionano i meccanismi d’azione delle sostanze tossiche (l’amianto, il cloruro di vinile, il benzopirene e i Un grande studio che dimostrerà una volta per tutte come funzionano i meccanismi d’azione delle sostanze tossiche (l’amianto, il cloruro di vinile, il benzopirene e i metalli pesanti), frutto dello sversamento illegale dei rifiuti poi incendiati, e il loro ruolo sull’aumento del rischio oncologico della popolazione della Terra dei fuochi. “Queste sostanze si sprigionano nei roghi dei rifiuti bruciati nella Terra dei fuochi e, come dimostrato nel Libro bianco che io e Ignazio Marino pubblicammo anni fa, provocano un aumento della mortalità per alcuni tumori nei residenti dell’area di Napoli e Caserta. Ma c’è ancora chi nega questo nesso di causalità e i nostri dati – afferma all’Adnkronos Salute Antonio Giordano, direttore della Sbarro Health Research Organization di Philadelphia e docente all’Università di Siena. Questa nuova ricerca – aggiunge Giordano, in Italia per una serie di appuntamenti istituzionali – realizzata in collaborazione con l’Istituto nazionale tumori Irccs Pascale di Napoli, non riguarderà solo la Terra dei fuochi, ma anche altre regioni come la Puglia, la Calabria e la Sicilia che hanno subito negli anni i danni dell’inquinamento ambientale”. “Stiamo cercando di smontare il pregiudizio, ancora molto radicato, anche in chi lavora nella sanità pubblica – precisa Giordano – che i tumori non possono avere come fattore scatenante l’inquinamento ambientale. Secondo i negazionisti, non può esserci un chiaro nesso di causalità tra neoplasie e roghi dei rifiuti perchè nella patologia oncologica il danno al genoma e’ multifattoriale. Noi dimostreremo – osserva il genetista – quali sono i meccanismi d’azione di ciascuna delle sostante tossiche, così da stabilire come questi ‘killer’ agiscono nello sviluppo del rischio oncologico della popolazione vittima dell’inquinamento ambientale”. Campania: record di decessi Lo studio curato dalla “Human Health Foundation Onlus” (Hhf) di Spoleto e dallo “Sbarro Istitute” di Philapelphia (Usa), pubblicato nel 2011 sulla rivista “Cancer Biology & Therapy” evidenziava – ricorda Giordano – che in Campania sono in aumento le morti per cancro. Il 22% in più (+9,2% per gli uomini e +12,4% per le donne). Ma all’epoca facevano paura anche le malformazioni congenite, soprattutto urogenitali e del sistema nervoso: 82% in più per le prime e 84% per le seconde, rispetto ai valori normali”. “Questi dati erano stati raccolti fino al 2009 e dimostravano chiaramente – sottolinea Giordano – che i decessi per tumore erano in eccesso rispetto ai dati previsti e la causa è lo sversamento illegale di rifuti tossici. Parliamo di carcinomi della mammella, epatocarcinomi, tumori del colon. In questo modo – avverte – stiamo creando una fragilità genetica nella cittadinanza. La Campania – conclude – negli ultimi 30 anni è stata trasformata in un laboratorio di cancerogensi a cielo aperto”.