Imprenditori, la rivincita dei napoletani: record di cariche nelle aziende italiane

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Napoli è la terza città italiana per numero di persone impegnate in un’attività imprenditoriale tra titolari, amministratori, soci (considerando le sole persone attive), dopo Roma (427mila) e Milano (quasi 500 Napoli è la terza città italiana per numero di persone impegnate in un’attività imprenditoriale tra titolari, amministratori, soci (considerando le sole persone attive), dopo Roma (427mila) e Milano (quasi 500 mila). Manel capoluogo lombardo meno 1 imprenditore su 2 è un milanese (il 48,6% del totale, in leggera crescita rispetto al 47,8% di due anni fa), il valore di autoctonicità più basso in Italia. Quasi 244 mila cariche invece provengono da persone nate in altre città, in particolare Monza e Brianza (3,6%), Varese (3,4%), Napoli (2,1%) e Roma (1,9%). 231 mila sono gli imprenditori di origine milanese. I nati a Milano si confermano però anche quest’anno i primi in Italia per numero di cariche in impresa esportate nelle altre province: ben 114 mila, precedendo Napoli (ferma a 108 mila). I napoletani si rifanno per il numero complessivo di cariche in imprese presenti in Italia: tra titolari e soci, quasi 400 mila gli originari proprio di Napoli (396 mila), precedendo i romani (365 mila) e i milanesi (345 mila). Il Sud è più autoctono Le province più “autoctone” sono tutte concentrate al Sud: a Bari il 91,4% degli imprenditori è originario della città (+0,4% in due anni), segue Napoli (90,9%), Reggio Calabria (90,6%) e Lecce (90,6%). Mentre, oltre a Milano, le province in Italia che attirano più imprenditori sono Monza e Brianza (solo il 49,4% degli imprenditori a Monza e Brianza sono brianzoli), Prato (51,2%) e Novara (54,5%). In media in Italia oltre 1 persona coinvolta in una carica di impresa su 4 (il 27,7%, dato stabile rispetto al 28,8% del 2011) è originario di una altra provincia rispetto a dove è nato. Una percentuale che raggiunge il suo massimo a Crotone, dove 1 imprenditore su 2 originario di Crotone “espatria”. Seguono Vibo Valentia (47,2%), Vercelli (44,2%) ed Enna (43,1%). Scarsa invece la mobilità a Bolzano, Trento, Brescia e Aosta. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2013 (escludendo dall’analisi le cariche tenute da cittadini non italiani).