Spending review in casa: Sud, il 70% taglia sul cibo

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Le famiglie riescono ad arrivare a fine mese “solo con una feroce cura dimagrante al carrello della spesa, per effetto del calo del potere d’acquisto che nei primi nove mesi del Le famiglie riescono ad arrivare a fine mese “solo con una feroce cura dimagrante al carrello della spesa, per effetto del calo del potere d’acquisto che nei primi nove mesi del 2013 ha subito una flessione dell’1,5 per cento”. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori che, riguardo i dati Istat diffusi oggi, sottolinea come la conseguenza di tutto ciò è una “spending review” casalinga che non coinvolge soltanto shopping e vacanze, ma spese incomprimibili come il cibo con una riduzione del budget del 4 per cento da inizio anno”. Oggi la tavola degli italiani, afferma la Cia, “è assolutamente ‘low-cost’: il 62 per cento delle famiglie riduce quantità e qualità del cibo acquistato, percentuale che pero’ supera addirittura il 70 per cento nel Mezzogiorno”. “Inoltre -prosegue la Confederazione degli agricoltori- per 6,5 milioni di famiglie i discount sono diventati l’unica alternativa sostenibile per resistere ai colpi della crisi, mentre al Sud la disoccupazione galoppante e la situazione economica fanno sì che un italiano su quattro (il 24,9 per cento) non possa permettersi un pasto adeguato tutti i giorni”. “E’ chiaro, quindi, che occorre prendere provvedimenti seri di sostegno alle famiglie e rilanciare i consumi -aggiunge la Cia- perchè ora il quadro complessivo, al di là delle indicazioni macroeconomiche su una ripresa dell’economia, è quello di un Paese strozzato dalla recessione, dove la gente compra poco anche con i ‘saldi’ e stringe ancora di piu’ i cordoni della borsa per i nuovi rincari, tra Iva, aliquote e carburanti in salita”.