Leonardo investe sul sito del Fusaro grazie ai fondi della Legge Navale

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In foto un'unità della Marina Militare equipaggiata con sistemi Leonardo

di Paola Ciaramella

“Il nostro mondo vive di momenti cruciali. La Legge Navale ci consente di fare un salto tecnologico che ci porterà avanti nei prossimi vent’anni”. Lo afferma Giovanni Cristiano, responsabile produzioni della divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale di Leonardo Spa, in riferimento al programma di rinnovamento della flotta navale della Marina Militare, per cui Leonardo ha firmato i contratti nel 2015. Una occasione di crescita ulteriore per il sito del Fusaro – ex Selex, oggi Leonardo –, a Bacoli, centro di eccellenza della Campania in cui avviene la produzione dei sistemi radar navali più avanzati d’Europa: “Per come stiamo lavorando, si tratta di un’opportunità che investe tutto il business, non solo quello della Legge Navale – aggiunge il direttore dello stabilimento flegreo, Michele D’Urso –. Rappresenta un punto di svolta negli asset, nelle competenze, nelle risorse, perché abbiamo cambiato il 90% di ciò che produciamo: ciò vuol dire che ne sono stati investiti i processi qualificati, le tecnologie, la formazione delle persone”. Il programma prevede un finanziamento complessivo di 5 miliardi di euro, di cui 1,8 miliardi destinati a Leonardo, che fornirà alla Marina Militare italiana sistemi navali di ultima generazione per i nuovi pattugliatori polivalenti d’altura (Ppa), per la nuova nave per il supporto logistico (Lss) e per la Landing helicopter dock (Lhd). La società è responsabile per l’intero sistema di combattimento che integra tutti i sistemi e i sottosistemi, inclusi quelli MBDA, il consorzio europeo leader nella costruzione di missili, di cui Leonardo è socio al 25% – proprio a Bacoli si trova la sede dedicata alla produzione meccanica –, ed elettronica. Il sito del Fusaro, che conta circa 340 dipendenti, “ha come prima area di competenza la produzione delle parti più elementari, che noi chiamiamo i sottoassiemi dei nostri sistemi radar – spiega D’Urso –. Poi le unità vengono man mano assemblate per comporre unità più grandi, parliamo di trasmettitori, ricevitori, antenne, che passano così ad un terzo centro di competenza, ovvero l’area in cui vengono collaudate e testate da un punto di vista funzionale. Il quarto e ultimo momento è l’uscita della produzione: gli oggetti separati vengono integrati, connessi da un punto di vista elettrico, attraverso cablature. L’oggetto integrato è il radar, che viene posto in una fase di collaudo di funzione: ciò avviene nell’area di Arco Felice, dove sfruttiamo i voli di linea che passano davanti al sito per verificare se effettivamente il radar è in grado di identificarne e tracciarne la rotta. Alcune tipologie di radar, invece, non necessitano di tale livello spinto di integrazione, per cui il test avviene all’interno di questo plant, sfruttando la torre di sito, che è il punto più alto, oppure un’altra piccola area di integrazione in cui facciamo verifiche utilizzando barchine del lago di fronte”. Entro il 2018 Leonardo dovrà fornire gli apparati per la Lss, in costruzione alla Fincantieri di Castellamare. “Nel nostro sito del Fusaro abbiamo sia l’antenna che il sottocoperta e il cabinet del radar, che sarà poi portato a La Spezia e montato sulla nave – conclude il direttore –. Stiamo producendo, inoltre, le unità di gestione del sistema di combattimento, in particolare i rec e le consolle, queste ultime avanzatissime in termini di funzionalità, presentazione delle informazioni, ergonomia e materiali utilizzati (fibra di carbonio). Quelle per le Lss partiranno già nelle prossime settimane. Quest’anno cominceremo, infine, a fornire almeno le prime quattro facce del radar in banda X per le Ppa”.

In foto il radar Kronos di Leonardo

In foto il sistema missilistico montato su una unità della Marina Militare

In foto il Fire Control System 
In foto il Combat Management System “Athena”