Banco di Napoli, vendita e Sga al centro della prossima commissione d’inchiesta

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In foto al tavolo da sinistra e in senso anti orario Paolo Pantani, Leonardo Impegno, Roberto Fico (di spalle), Pasquale Gallifuoco, Mario Coppeto, Andrea Rei
La vicenda del Banco di Napoli sarà tema di discussione per la prossima commissione parlamentare di inchiesta sugli istituti di credito. Nel corso dell’incontro organizzato da Ancrel, presso la sua sede di via De Gasperi a Napoli, e Acli Beni Culturali, Roberto Fico, candidato del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche di domenica prossima, assume l’impegno di portare la questione all’attenzione del parlamento. “L’ultima commissione sulle banche – dice – ha avuto poco tempo per lavorare ma si è chiusa con la promessa di una ricostituzione nella nuova legislatura. E io mi impegno a portare il caso Banco di Napoli al centro della discussione, anche perché a questa banca sono legato per via del lavoro di mio padre, che è stato per anni al Ced di Fuorigrotta e po alla sede centrale di via Toledo”. Alla presenza di Paola Giordano, presidente di Ancrel Campania, e Paolo Pantani, presidente emerito di Acli Beni Culturali, si sono confrontati Fico, Leonardo Impegno del Pd (deputato uscente) e Mario Coppeto, candidato di Liberi e Uguali. “La discussione sul Banco di Napoli e sui profitti della Sga, che ha recuperato tutti i crediti dell’istituto – dice Impegno – deve essere necessariamente più politica che tecnica”. In passato “ho lavorato per unire le forze politiche intorno a questo tema senza però avere successo e posso dire che la vicenda ripropone il tema della scarsa rappresentanza politica del Sud”. Non risparmia, Impegno, una stoccata alla Fondazione Banco di Napoli “dove – è il suo pensiero – mentre Marrama e Fimmanò si fanno una guerra che a nessuno di noi interessa si vive nell’assenza di un decisore politico. Penso che la Dc dell’epoca il problema lo avrebbe risolto senza ulteriori strascichi”. Coppeto ricorda “quando la discussione sul Banco di Napoli approdò in consiglio comunale e già allora i contorni dell’operazione erano oscuri”. Per l’esponente di LeU “non sarebbe male recuperare un po’ di sano meridionalismo, non di facciata, e fare in modo almeno che gli utili della Sga non finanzino operazioni a beneficio delle banche del Nord”. Pantani ha ringraziato i presenti “perché nella settimana delle elezioni hanno dimostrato grande sensibilità verso un tema caro sia a Napoli che al Mezzogiorno”. A margine dell’incontro l’intera vicenda, dalla cessione del Banco di Napoli prima a Ina-Bnl e successivamente a Intesa Sanpaolo fino all’intero recupero dei crediti da parte della Sga, viene ricostruita dall’economista e ricercatore universitario Andrea Rei.