Inchiesta Napoli, De Luca jr: Contro di me ingaggiati provocatori

57
in foto Roberto de Luca

“Dal video di Fanpage.it si capisce che c’e’ stata un’attivita’ di provocazione, addirittura ingaggiando personaggi di dubbia moralita’, che anche se hanno pagato il proprio debito con la giustizia adesso sembra che siano dei giustizieri mascherati”. Lo dice Roberto De Luca, assessore al Bilancio del Comune di Salerno poco prima di dimettersi sull’onda delle polemiche suscitate dall’inchiesta della Procura di Napoli su presunte infiltrazioni dei clan negli appalti per lo smaltimento dei rifiuti partita da una denuncia di Fanpage.it. “C’e’ un’indagine in corso quindi non entro nel merito della questione – aggiunge – ma sono assolutamente tranquillo”. De Luca, figlio del presidente della Regione Campania, spiega cosi’ la sua decisione di lasciare l’incarico: “Non voglio rappresentare un abili per nessuno, ne’ dare pretesti per operazioni di aggressione politica”. Roberto De Luca ha poi spiegato di voler con il suo gesto “tutelare anche il partito, le istituzioni che rappresento e la mia famiglia. Credo sia un atto doveroso per consentire di proseguire questa campagna elettorale con ancora piu’ slancio e maggiore entusiasmo e determinazione”. Dopo aver ribadito la “fiducia nell’operato della magistratura”, ha quindi auspicato che la decisione di lasciare il Comune “sia un’ulteriore conferma di come noi del Pd viviamo la politica e il servizio ai cittadini e dei valori di cui siamo portatori. Mi auguro che questa mia decisione rappresenti un ulteriore stimolo per questa campagna elettorale” che deve continuare “a testa alta anzi altissima”.