Roma, 7 feb. (Labitalia) – “Roma 2018 si apre con degli obiettivi importanti. Si conferma il palcoscenico più importante del nostro settore dal punto di vista dei partecipanti, dei partner, dal punto di vista dei temi che trattiamo. Temi di particolare attualità, a cominciare dalla Mifid che è entrata in vigore da appena un mese. E poi i temi che hanno a che fare con il mondo dell’albo e dell’evoluzione della professione. Due ambiti su cui l’associazione si è molto mossa negli anni passati”. Così Maurizio Bufi, presidente di Anasf, l’associazione nazionale dei consulenti finanziari, spiega, intervistato da Labitalia, gli obiettivi di Consulentia18, l’evento dell’industria del risparmio gestito ideato e voluto da Anasf, e che si è aperto ieri all’Auditorium Parco della Musica a Roma.
“Per quanto riguarda la Mifid -prosegue Bufi- evidentemente noi discuteremo insieme all’industria di quelli che saranno gli impatti che questa nuova normativa potrà avere anche sulla remunerazione degli operatori. E come l’accresciuta trasparenza potrà, da una parte, aiutare gli operatori a fornire un servizio di qualità e, dall’altra, rendere le decisioni degli investitori più consapevoli”.
Ma tanti altri i temi che sono al centro del confronto. “Dal punto di vista invece del futuro dell’albo -sottolinea Bufi- c’è la necessità di far partire il prima possibile l’albo unico e con esso la vigilanza”.
Di certo, quello del risparmio gestito è un settore in salute, e che potrebbe anche accrescere le sue performance. “Devo dire che il nostro è uno dei settori che nell’ambito più generale della crisi che ha attraversato il nostro Paese -sottolinea- è in salute. E verosimilmente lo sarà anche negli anni a venire. Intanto, perché c’è uno stock molto molto importante di risparmio nelle famiglie italiane e poi perché questo risparmio è ancora allocato presso operatori tradizionali, e non sempre è allocato in modo efficiente”.
E Bufi ricorda che “c’è una domanda di consulenza molto forte a cui noi vorremmo rispondere”. “Oltretutto – prosegue – lo facciamo avendo alle spalle una ‘track record’ particolarmente importante non solo di questi ultimi anni, ma anche negli anni in cui abbiamo attraversato situazioni di crisi finanziaria. Perché una delle caratteristiche del nostro settore è quella di accompagnare le scelte di investimento non solo quando i mercati vanno bene, ma anche quando ci sono delle oggettive difficoltà nel mondo dell’economia e della finanza”.
Un comparto, quello del risparmio gestito e della consulenza, che però stenta ad aprirsi ai più giovani, come spiega, a Labitalia, Germana Martano, direttore generale di Anasf.
“Il nostro -spiega Martano- è un mercato che da anni funziona bene con sempre più risparmiatori che si rivolgono ai consulenti finanziari per la gestione dei loro patrimoni. E’ quindi un mercato in crescita ma con accesso difficile per i giovani perché manca da parte dell’industria un incentivo forte per sostenere questi giovani nei primi anni di attività”.
“La professione di consulente finanziario -aggiunge- è una professione che si sviluppa nel corso della vita anche seguendo l’età anagrafica del consulente stesso ed è evidente che i primi anni sono quelli in cui il giovane deve trovare i primi clienti per consolidare il suo portafoglio”.
“C’è bisogno -continua Martano- di un sostegno e di un investimento forte da parte dell’industria per favorire l’accesso ai giovani. Anasf fa quello che può fare. Quindi, noi entriamo nelle università per spiegare la professione. Stiamo ragionando anche con degli atenei per l’istituzione di corsi di laurea. Spieghiamo anche nelle scuole qual è questo mestiere perché, secondo noi, è uno spazio sicuramente grande che si può andare a costruire insieme all’industria, lo ripeto, per i giovani. Quindi, un’opportunità lavorativa di assoluto rilievo”.