Voucher per l’internazionalizzazione, 20 mln alle Pmi: sportello al via dal 4 dicembre

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Si aprirà il 4 dicembre alle ore 12 lo sportello per la presentazione delle domande per i “Voucher per l’internazionalizzazione”: in questo modo i soggetti interessati avranno più tempo per prepararsi all’invio delle istanze, che dovranno essere trasmesse entro le ore 16 del 6 dicembre 2017. E’ stato il ministero per lo Sviluppo economico a decidere per una proroga dei termini considerato il grande interesse mostrato dalle imprese nei confronti della misura che mette a disposizione 20 milioni di euro per la concessione delle agevolazioni su tutto il territorio nazionale, cui si aggiungono le risorse del Pon Imprese e Competitività 2014-2020 per i contributi nelle sole Regioni meno sviluppate.
Interventi finanziabili

La misura prevede la concessione di contributi a fondo perduto in forma di voucher per l’acquisizione di consulenze, erogate esclusivamente da società di temporary export management (Tem) attraverso la messa a disposizione di uno o più Tem.Tali prestazioni di consulenza sono finalizzate a sostenere i processi di internazionalizzazione dei soggetti beneficiari, attraverso attività di analisi e ricerche di mercato, individuazione e acquisizione di nuovi clienti, assistenza legale, organizzativa, contrattuale e fiscale, trasferimento di competenze specialistiche in materia di internazionalizzazione d’impresa.

Beneficiari
I voucher sono destinati alle Pmi che siano in stato di attività a iscritte al registro delle imprese; non siano in stato di scioglimento o liquidazione volontaria, nè sottoposte a procedure concorsuali, quali fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo, amministrazione controllata o straordinaria; risultino in regola con il versamento dei contributi previdenziali; abbiano conseguito un importo dei ricavi delle vendite e delle prestazioni pari almeno a 500mila euro, con riferimento all’ultimo esercizio contabile chiuso (requisito non richiesto per le start-up innovative); non abbiano beneficiato di un importo complessivo di aiuti «de minimis» che, unitamente all’importo delle agevolazioni concesse a valere sul decreto, determini il superamento del massimale di cui al relativo Regolamento Ue; non rientrino tra le imprese attive nei settori esclusi dal Regolamento de minimis; non abbiano ricevuto, per le spese oggetto delle agevolazioni, altri contributi pubblici che si configurino come aiuti di Stato notificati ai sensi dell’articolo 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea o comunicati ai sensi dei regolamenti della Commissione che dichiarano alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno, concessi per le medesime spese, inclusi quelli attribuiti sulla base del Regolamento de minimis; non siano destinatarie di sanzioni interdittive.

Contributi
Le Pmi interessate possono richiedere una sola tra le due tipologie di voucher previste: contributi “voucher early stage”, di importo pari a 10mila euro, a fronte di un contratto di servizio con la società di temporary export management di importo almeno pari a 13mila euro; contributi “voucher advanced stage”, di importo pari a 15mila euro, a fronte di un contratto di servizio di importo almeno pari a 25mila euro. In caso di soggetti già beneficiari dei voucher in relazione al bando del 2015, l’importo del voucher early stage si ferma a 8mila euro.

Per assicurare un più efficace sostegno ai soggetti che richiedono il “voucher advanced stage”, è prevista la possibilità di ottenere un contributo aggiuntivo, di importo pari a 15mila euro, in caso di presentazione di un progetto di internazionalizzazione, da realizzarsi anche con il concorso del Tem messo a disposizione dalla società di temporary export management, in grado di produrre ricadute positive sui volumi di vendita all’estero.

Le risorse a disposizione
Le risorse finanziarie destinate all’attuazione dell’intervento ammontano 20 milioni di euro, cui si aggiungono 18 milioni di euro a valere sul Pon Imprese 2014-2020, ripartiti sulla base dell’effettivo utilizzo in tre annualità, ciascuna di importo pari a 6 milioni di euro, per gli interventi finanziati nelle Regioni meno sviluppate.