Mps, nella top ten dei grandi debitori quattro gruppi campani

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Una grossa fetta dei crediti, ancora non rientrati alla base, del Monte dei Paschi di Siena è ancora nelle mani di alcune grandi aziende, pubbliche e private, della Campania. Addirittura quattro di queste sono nella top ten dell’elenco dei grandi debitori dell’istituto di credito di Rocca Salimbene. Al secondo posto, subito dopo Sorgenia (che guida questa lista nera con un’esposizione di 318,9 milioni di euro), c’è la compagna armatoriale campana Rizzo Bottiglieri De Carlini, meglio conosciuta con l’acronimo Rbd. La società, che nel 2016 ha visto l’estromissione dal cda dell’ad Giuseppe Mauro Rizzo, deve restituire al Monte dei Paschi 255,2 milioni di euro. Poco più in basso, sempre nella graduatoria dei grandi debitori, troviamo la Giuseppe Bottiglieri Shipping Company, che fa capo all’omonimo imprenditore napoletano ed è esposta per una cifra di 120,3 milioni di euro. L’elenco continua con Interporto Campano (97,2 milioni) anche se in questo caso Mps dopo l’accordo di ristrutturazione del debito ha acquisito il 21 per cento del pacchetto azionario insieme a Intesa Sanpaolo e UniCredit. Al posto numero otto della graduatoria troviamo la società pubblica BagnoliFutura, che deve alla banca senese 85 milioni di euro. La spa è di proprietà del Comune di Napoli con partecipazioni da parte di Provincia (ora Città Metropolitana) e Regione Campania. Chiude la top ten Gestioni Armatoriali, azienda che fa capo all’imprenditore Nicola Coccia e che è esposta per 81,9 milioni di euro. Scorrendo l’elenco fino alla posizione numero cento, però, si trovano anche altre realtà campane. C’è la Deiulermar Shipping, il cui crac ha bruciato i risparmi di centinaia di famiglie. La compagnia delle famiglie Della Gatta e Iuliano deve restituire al Monte dei Paschi 73,7 milioni di euro. E ancora: la Vulcano spa, sempre parte del distretto di Nola e ora di proprietà di Cisf e della francese Auchan, che ha un debito di 48,2 milioni di euro. Poco meno di cinquanta milioni è invece la cifra che deve rende la Fonditori di Salerno, che però nel 2014 è fallita salvo poi passare sotto il controllo, ma in affitto, della Fonderie Pisano. Altra società fallita che ha avuto soldi dalla cassaforte di Siena è il Polo della Qualità di Marcianise (Caserta), esposto per una cifra di 33,2 milioni di euro e finito all’asta nella scorsa estate con un prezzo base di 65 milioni. Chiude l’elenco dei campani presenti tra i 100 grandi debitori di Mps la Rummo di Benevento, che ha un debito di 24,7 milioni di euro e che, a differenza di altre aziende, sta recuperando terreno dopo l’alluvione di due anni fa che ha distrutto gran parte dello stabilimento principale di produzione della celebre pasta per alimenti.