Regus rafforza il segmento dello smart working a Napoli

156

Secondo il 53% delle aziende tagliare i costi dell’ufficio sarà una priorità per il 2017, mentre la metà dei professionisti già svolge da casa le proprie attività tre giorni su sette. Il lavoro sta cambiando e le esigenze di flessibilità riguardano sempre di più anche il luogo fisico che si occupa. A cavalcare questa necessità è Regus, la multinazionale che opera a livello globale offrendo spazi di lavoro flessibili e che ora si appresta ad ampliare la propria offerta anche a Napoli. “Il contesto partenopeo è molto favorevole – spiega Mauro Mordini, Regus country manager per l’Italia e Malta – il tessuto produttivo locale, infatti, offre grandi possibilità di crescita. Per questo motivo abbiamo programmato una nuova apertura”.

Dottor Mordini, cosa si intende per lavoro flessibile?
Lo “smart working” è un cambiamento organizzativo. Significa passare dalla presenza fisica in ufficio al lavoro per obiettivi, anche con un’evoluzione dei modelli di leadership. L’obiettivo è di incrementare la competitività delle aziende e agevolare la conciliazione vita-lavoro. Non si tratta, quindi, di una nuova tipologia contrattuale ma di una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro da eseguire in parte all’interno dei locali aziendali (senza una postazione fissa) e in parte all’esterno (anche a casa propria) senza precisi vincoli di orario.

Da dove nasce questa esigenza?
Le tecnologie digitali stanno cambiando il modo di lavorare e collaborare, l’ufficio diventa un luogo d’incontro, non più il posto di lavoro. Gli spazi vengono ridisegnati e progettati per incontrare le esigenze di flessibilità e mobilità delle persone. È in atto un cambiamento che rappresenta l’evoluzione delle organizzazioni, e lo Smart Working è la chiave per l’innovazione. Nell’era dell’Industria 4.0 e della Digital Transformation è fondamentale applicare un nuovo modello di lavoro dinamico.

In foto Mauro Mordini

 

Quali sono i vantaggi?
Il lavoratore può occuparsi contemporaneamente anche di altre faccende (domestiche, ad esempio) durante la prestazione lavorativa; l’azienda sostiene inferiori spese e minori investimenti in infrastrutture; aumenta l’efficienza, la motivazione e la produttività; si riduce l’assenteismo, i rischi dovuti agli spostamenti, i costi e il tempo del viaggio e lo stress, soprattutto di quello derivante dal traffico sulle strade o dai ritardi dei mezzi di trasporto pubblici.

Qual è la clientela a cui vi rivolgete?
Sicuramente startupper, freelance e professionisti puntano a tagliare i costi e ad adottare soluzioni vantaggiose, ma ancora di più e più diffuso è il tema di flessibilità delle aziende. Mi riferisco alla possibilità di poter fare contratti di affitto della durata desiderata, espandersi o ridurre la dimensione degli uffici in base alle esigenze, non dover fare investimenti iniziali di ristrutturazione, usufruire di servizi in comune, etc. Difatti il 60% dei nostri clienti sono multinazionali, che usano i nostri spazi come un ufficio tradizionale, ma potendo scegliere di essere flessibili. Questo meccanismo si ricollega al tema della sharing economy.

Cioè?
Si passa dal possesso all’utilizzo. Quindi non compro l’immobile, nè mi vincolo con un contratto di lunga durata, ma utilizzo gli spazi come e quando ne ho bisogno (1 anno per 6 persone, poi 2 anni per 9 persone, poi un anno in un altro posto e così via). E’ una realtà che in America ha già spopolato, figuriamoci in un contesto come quello napoletano molto più propenso alla creatività e la capacità di relazione.

Da quanto siete presenti in città?
Dal 2013 e l’imminente nuova apertura sarà la terza struttura su Napoli. Metteremo a disposizione dei nostri clienti una serie di servizi comuni come segreteria e reception, linea internet ad alta velocità, stampanti, sale riunioni, ma anche servizio per la domiciliazione della posta, la possibilità di fissare la sede legale. Previsti anche spazi per il relax e la socializzazione.