Enea, 100 km di cavi superconduttori “made in Italy” per progetti internazionali sulla fusione

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Con una cerimonia alla presenza di esponenti delle istituzioni, del mondo scientifico e delle imprese si e’ conclusa ieri la fornitura internazionale di 100 chilometri (Km) di cavi superconduttori realizzati in Italia per gli impianti sperimentali per la fusione nucleare Iter e Jt-60SA. Il progetto, del valore di circa 60 milioni di euro, ha come protagoniste due imprese high tech italiane – la Criotec Impianti Spa di Chivasso (Torino), specializzata in tecnologie e componenti in grado di operare a bassissime temperature, e la Tratos Cavi Spa di Pieve Santo Stefano (Arezzo), leader nella produzione di cavi elettrici e fibre ottiche – e l’Enea con gli esperti del Laboratorio di Superconduttivita’ specializzato nella ricerca sui materiali innovativi ad elevate proprieta’ conduttive per applicazioni scientifiche e industriali. Come si legge in un comunicato, i cavi superconduttori saranno utilizzati per realizzare il magnete, uno dei componenti strategici dell’impianto per la fusione nucleare, chiamato a generare un campo magnetico elevatissimo, che confini il plasma ad altissime temperature, evitando che entri in contatto con le superfici che lo contengono. Questa linea di produzione unica in Europa e di elevata complessita’ – basti pensare che un chilometro di cavo pesa circa 10 tonnellate ed e’ costituito da materiali molto costosi, di difficile lavorazione – e’ stata realizzata attraverso il consorzio Icas (Italian Consortium for Applied Superconductivity), costituito per l’occasione e coordinato dalla stessa Enea, al quale partecipano Criotec e Tratos Cavi. “Siamo di fronte a una delle migliori rappresentazioni del nostro saper fare, quelle “mani intelligenti” che mettono il Piemonte fra le regioni piu’ importanti dell’industria manifatturiera di qualita’. Un primato che e’ oggi ulteriormente ribadito, e che sono sicuro verra’ riconosciuto con l’assegnazione al nostro territorio della realizzazione del progetto Dtt; siamo infatti pronti per know-how, supporto alla ricerca con Politecnico ed Energy Center di Torino, e fondi europei che la regione ha previsto per questo fondamentale sviluppo nel campo della produzione di energia, forse il tema piu’ importante per il futuro dell’umanita’”, ha dichiarato il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “Il risultato di oggi e’ un successo scientifico, tecnologico e industriale che conferma l’eccellenza dei risultati e capacita’ di realizzazione del nostro Paese, tra i primi al mondo nella ricerca sulla fusione, con ottime ricadute in termini di innovazione, di nuova occupazione a forte specializzazione e di opportunita’ di crescita e competizione: in questi anni le imprese nazionali che lavorano in questo campo hanno acquisito oltre 900 milioni di euro di contratti, quasi il 60 per cento del valore complessivo delle commesse europee di componentistica ad alta tecnologia”, ha sottolineato il presidente dell’Enea, Federico Testa. Oltre a Federico Testa e Sergio Chiamparino, sono intervenuti all’evento il “padrone di casa” Guido Roveta, presidente di Criotec, Albano Bragagni, presidente di Tratos, Antonio della Corte, presidente del consorzio ICAS e responsabile del laboratorio Superconduttivita’ dell’Enea, Arnaud Devred e Amalia Ballarino della Divisione Superconduttivita’ del Cern, Davide e Mattia Malacalza, azionisti di Asg Superconductors, l’azienda che ha assemblato i cavi superconduttori in un gigantesco magnete, il componente per la fusione nucleare piu’ tecnologico al mondo. Circa 50 km di cavi superconduttori saranno destinati all’impianto Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), in costruzione a Cadarache, nel sud della Francia. Si tratta di uno dei progetti piu’ grandi e complessi di sempre dal punto di vista scientifico e tecnologico che coinvolge 7 partner: Unione Europea, Cina, Corea del Sud, Giappone, India, Federazione Russa e Stati Uniti con l’obiettivo di dimostrare la fattibilita’ scientifica e tecnologica della fusione nucleare. Gli altri 50 km di cavi superconduttori sono stati realizzati per l’impianto Jt-60SA in fase avanzata di realizzazione in Giappone, ideato principalmente per condurre esperimenti di confinamento magnetico del plasma a supporto di Iter.