Ilva, decisione a inizio maggio: no a ipotesi rilanci fra le cordate

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Roma, 22 apr. (AdnKronos) – Dovrebbe arrivare nei primi dieci giorni di maggio la decisione finale sulla cessione degli asset dell’Ilva in amministrazione straordinaria. E, secondo quanto risulta all’Adnkronos, sarebbe stata definitivamente accantonata l’ipotesi di procedere con rilanci economici da parte delle due cordate in corsa, per il parere contrario espresso da Palazzo Chigi. Sul tavolo, ci sono la proposta di Am Investco Italy (Arcelor Mittal, Marcegaglia e, in caso di vittoria, Intesa Sp) e quella di AcciaItalia (Jindal, Cassa Depositi e Prestiti, Arvedi e Delfin). Secondo quanto emerso finora, l’offerta più alta in termini economici sarebbe la prima, ma la seconda prevederebbe un investimento successivo maggiore.

L’eventualità dei rilanci sarebbe stata percorribile, si spiega, nel caso in cui dalla valutazione dell’advisor Leonardo&Co fossero emerse offerte sotto il valore di perizia. Eventualità che, secondo quanto trapela, non si sarebbe verificata. A questo punto, la scelta, supportata dagli elementi tecnici, sarà soprattutto di natura strategica, valutando anche il peso sistemico delle due proposte. E se da una parte c’è il peso specifico di Arcelor Mittal, primo produttore di acciaio al mondo, dall’altra c’è la presenza nella cordata di Cdp e dei soci italiani (Arvedi e Del Vecchio) a dare sostanza e una sorta di ‘copertura’ istituzionale al socio industriale indiano Jindal.

In questo scenario, il passaggio politico delle primarie del Pd viene considerato da diversi osservatori utile a rafforzare il Governo Gentiloni anche nella prospettiva della scelta sull’Ilva. Così come la scadenza elettorale amministrativa, a Taranto si vota l’11 giugno, è considerata un altro elemento che spinge a stringere i tempi per una soluzione definitiva. Anche perché, si fa notare, il mercato dell’acciaio si sta assestando e i soldi a disposizione dei commissari straordinari stanno finendo.