Tredici tra strutture alberghiere, villaggi turistici e piscine sono stati sequestrati oggi in Cilento dalla Guardia costiera e 14 persone sono state iscritte nel registro degli indagati, nel corso di una operazione di polizia giudiziaria in materia ambientale condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (Salerno). I sequestri sono scattati a seguito di un’attività investigativa in campo ambientale, condotta dalla Guardia Costiera sotto il coordinamento della Procura di Vallo della Lucania, finalizzata ad accertare il rispetto delle norme in materia di scarichi di acque reflue. A partire dalla scorsa estate, infatti, la Guardia costiera, insieme al personale militare del Laboratorio di Analisi Ambientali del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto e al personale tecnico dell’Arpa Campania, ha condotto delle verifiche presso complessi alberghieri e strutture turistiche che si trovano in prossimità della costa cilentana, al fine di accertare i valori limite di emissione per le acque reflue urbane ed industriali in acque superficiali ed in rete fognaria. La Guardia Costiera ha appurato che le 13 strutture poste sotto sequestro violavano le norme che disciplinano gli scarichi di reflui industriali e residuati dalle acque di controlavaggio dei filtri delle piscine, che non erano stati preventivamente trattati. I militari della Guardia Costiera di Agropoli e Palinuro proseguiranno l’attività di polizia volta alla tutela dell’ambiente marino e costiero.