Crediti ex Equitalia, lo Stato vuole svenderli a banche e finanziarie

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Nell’ultima bozza della legge di Bilancio rimane l’ipotesi di mettere all’asta il magazzino dei crediti fiscali affidati alla ex Equitalia tra 2000 e 2010 e non riscossi. Il fermo No di Confedercontribuenti. L’obiettivo della manovra sarebbe incassare almeno 4 miliardi tra 2018 e 2020 a fronte di un valore nominale di 500-600 miliardi di euro. “Una norma inaccettabile, – dichiara il presidente nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro.  – Cedere le vecchie cartelle,   equivale a esporre i debitori a procedure di riscossione molto più drastiche rispetto a quelle consentite al fisco e senza le dovute garanzie previste dalle norme fiscali, già comunque carenti di un rapporto equilibrato fra fisco e contribuenti”. Quali  soluzioni possibili? “Si potrebbe prevedere un condono con un pagamento da parte dei contribuenti del 10% di quanto dovuto su questi crediti” – propone Finocchiaro. Perché inserire le stesse procedure degli NPL anche nel campo tributario? “Insomma – spiega Finocchiaro -questa proposta va respinta al mittente, e se passasse è una palese violazione dello Statuto dei Contribuenti e delle norme del diritto tributario e anche cosa gravissima della Costituzione. Banche e società specializzare nella gestione dei crediti deteriorati potranno per esempio pignorare anche la prima casa. Sequestrare ben più del quinto dello stipendio che Equitalia poteva prendersi solo in caso di buste paga superiori ai 5 mila euro, mentre a chi guadagna meno di 2.500 euro doveva lasciare i nove decimi della retribuzione. Meno tutele anche per i pensionati: all’agente della riscossione era vietato toccare gli assegni di importo inferiore a quello sociale. Secondo l’articolo, il cui testo è ancora provvisorio, rimarranno fuori quelli sui quali siano in atto procedure concorsuali, rateizzazioni o rottamazione nonché i debiti  con il decorso di 10 anni non contestati. Il prezzo di cessione andrà pagato in 3 rate annuali fino al 2020 e non potrà essere inferiore a 4 miliardi e 86 milioni. I crediti oggetto di cessione saranno automaticamente eliminati  dal bilancio della nuova Agenzia delle Entrate – Riscossione”.