Supplica a Pompei, card. Caputo: Città della carità da 130 anni

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‘Siamo chiamati a dare vita non ad una Chiesa uniforme ma ad una Chiesa solidale e unita nella sua complessa pluralità”. Ripete le parole pronunciate dal cardinale Gualtiero Bassetti, la settimana scorsa durante l’apertura dei lavori del consiglio permanente della Cei, nel suo intervento all’inizio della messa svoltasi oggi a Pompei (Napoli) in occasione della supplica, l’arcivescovo prelato della città mariana, Tommaso Caputo. E fa un’altra citazione, sempre riferita a Bassetti: ”Andare verso i poveri è inequivocabilmente una questione che investe la fede e che si riflette nel modo di vivere la chiesa. La cultura della carità è anche sinonimo della cultura di una vita, che va difesa sempre”. ”Queste sue parole – ha detto il cardinale Caputo – trovano riscontro in ciò che, da circa 130 anni, cerchiamo di fare qui a Pompei, città della fede e della carità”. 

”Accanto a questa magnifica basilica, il nostro fondatore, il beato Bartolo Longo, costruì ‘il santuario della carità’, una corona di opere che ancora oggi circonda questa magnifica basilica e canta la gloria di Dio” ha detto ai fedeli assiepati in massa dinanzi al santuario di Pompei (Napoli). ”Seguendo il suo esempio – ha proseguito l’arcivescovo prelato di Pompei – ancora oggi accogliamo centinaia di fratelli e sorelle bisognosi: bambini provenienti da situazioni a rischio, madri e donne in difficoltà, poveri, diversamente abili, anziani, migranti, ex tossicodipendenti, figli e figlie di detenuti, molti dei quali oggi sono qui in questa piazza”. ”Ci sorreggono – ha concluso – il carisma del nostro fondatore e la preghiera del rosario, fondamento del nostro santuario e di questa città”.