In collaborazione con Napoli Film Festival, Clarcc ha promosso un incontro pubblico il 26 settembre alle ore 10,00 presso la sede dell’Istituto Francese di Palazzo Grenoble (via Crispi, 86), all’interno del Consolato Generale Francese di Napoli, per illustrare il percorso di questi ultimi due anni, culminati con l’approvazione della Legge sul cinema nel novembre 2016 e la successiva pubblicazione dei bandi per la produzione con i fondi POC, fino alla recentissima emanazione delle misure attuative per il 2017 della Normativa a sostegno all’attività cinematografica. La legge nr. 220 del 14 novembre 2016, recante “disciplina del cinema e dell’audiovisivo”, ha introdotto nuovi strumenti di sostegno al cinema e all’audiovisivo ed ha abrogato, con effetto dal 1 gennaio 2017, il sistema degli incentivi previsto e disciplinato dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 28 e successive modificazioni. La medesima legge ha anche abrogato la norma relativa ai crediti d’imposta al settore cinematografico ed audiovisivo (L. 244/2007 – decreto legge 91/2013), ma ha previsto che i decreti attuativi vigenti e di seguito elencati, mantengono la loro validità fino all’emanazione dei nuovi decreti attuativi. Le novita’ introdotte sono: 1) viene creato il “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo”, per sostenere gli interventi attraverso incentivi fiscali e contributi automatici che unificano le attuali risorse del Fus Cinema e del Tax Credit. 2) Aumentano le risorse con il fondo cine. Il fondo è alimentato, sul modello francese, direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di: programmazione e trasmissione televisiva; distribuzione cinematografica; proiezione cinematografica; erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione. Pertanto, a decorrere dal 2017, una percentuale fissa (11%) del gettito Ires e Iva di questi settori costituirà la base di calcolo delle risorse statali destinate al finanziamento del Cinema e dell’audiovisivo. Nessuna nuova tassa ma un virtuoso meccanismo di “autofinanziamento” della filiera produttiva che viene incentivata a investire e innovare e che fa scomparire l’attuale incertezza annuale sui fondi destinati al cinema: il nuovo fondo non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui. 3) La nuova Legge Cinema abolisce le commissioni ministeriali per l’attribuzione dei finanziamenti in base al cosiddetto ‘interesse culturale’ e introduce un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana. Accanto alle agevolazioni fiscali, nascono i contributi automatici la cui quantificazione avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. I produttori e i distributori cinematografici e audiovisivi riceveranno i contributi per realizzare nuove produzioni. 4) Fino al 18% del nuovo Fondo Cinema è dedicato ogni anno al sostegno di: Opere prime e seconde-Giovani autori- Start-up-Piccole sale-contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità-Contributi per le attività di Biennale di Venezia, Istituto Luce Cinecittà e Centro sperimentale di cinematografia. 5) E’ previsto un Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo. 6) Il 3% del fondo è riservato ad azioni di potenziamento delle competenze cinematografiche ed audiovisive degli studenti, sulla base di linee di intervento concordate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con il Ministero dell’istruzione e della ricerca scientifica. 7) La nuova Legge Cinema prevede il potenziamento del credito di imposta. Sono rafforzati i 6 TAX CREDIT per incentivare la produzione e la distribuzione cinematografica ed audiovisiva e per favorire l’attrazione di investimenti esteri nel settore cinematografico e audiovisivo. Novità fondamentale soprattutto per le piccole imprese, per le start-up e per le opere prime e seconde: i crediti d’imposta sono cedibili alla banche e agli intermediari finanziari, anche sulla base di apposite convenzioni stipulate fra il Ministero dei beni e delle attività culturali e l’Istituto per il credito sportivo. 8) Incentivi fino al 30 % per chi investe: ne possono beneficiare le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione; i distributori che programmano il cinema italiano, incentivando la concorrenza e aumentando le quote di mercato; le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere; le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano; gli esercenti che gestiscono le sale. Il Tax credit aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti che si distribuiscono il film in proprio e per le imprese esterne che investono in film che accedono ai contributi selettivi . 9) Per superare le difficoltà di accesso al credito da parte degli operatori audiovisivi, con decreto del Mise e del Mibact viene istituita una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, dotata di contabilità separata, destinata a garantire operazioni di finanziamento di prodotti audiovisivi. La sezione ha una dotazione iniziale di 5 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo. Insieme alla cedibilità dei crediti d’imposta, in questo modo si dà ossigeno finanziario all’intero settore. 10) Il rafforzamento del sostegno al cinema e all’audiovisivo è affiancato da un intervento di incentivi per chi ristruttura e investe in nuovi cinema. Aumenterà il numero degli schermi e la qualità delle sale coinvolgendo un numero molto più ampio di spettatori soprattutto a favore del cinema italiano. Per questo viene previsto un Piano straordinario fino a 120 milioni di euro in cinque anni per riattivare le sale chiuse e aprirne di nuove. 11) Viene agevolato il riconoscimento della dichiarazione di interesse culturale per le sale cinematografiche. Grazie a questo intervento sarà possibile favorire la conservazione e la valorizzazione delle sale storiche attraverso il vincolo di destinazione d’uso.12) In sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, viene istituito il Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo che svolge attività di elaborazione delle politiche di settore, con particolare riferimento alla definizione degli indirizzi e dei criteri generali di investimento a sostegno delle attività cinematografiche e audiovisive. Il Consiglio è composto da 11 membri di alta competenza ed esperienza nel settore e dai rappresentanti delle principali associazioni. 13) Il Governo è delegato a adottare uno o più decreti legislativi per introdurre procedure più trasparenti ed efficaci in materia di obblighi di investimento e programmazione di opere audiovisive europee e nazionale da parte dei fornitori dei servizi media audiovisivi.14) Non più commissioni ministeriali a valutare i film, il provvedimento prevede una delega al governo per definire un nuovo sistema di classificazione che responsabilizza i produttori e i distributori cinematografici. Come già avviene in altri settori e sostanzialmente tutti i paesi occidentali, saranno gli stessi operatori a definire e classificare i propri film; lo Stato interviene e sanziona solo in caso di abusi. scenario ben significativo, se si tiene conto che, ancorché fervido di attività e creatività, il comparto campano del cinema non riceveva risorse pubbliche da oltre dieci anni. L’idea è quella di dar vita a un momento di confronto e approfondimento sugli esiti e le prospettive del mondo del cinema in Campania, in una fase particolarmente importante, come dimostrano i recenti e numerosi riconoscimenti alla Mostra del Cinema di Venezia, apprezzati anche dal governatore Vincenzo De Luca nel suo recente incontro con i partecipanti all’ultima edizione del Festival. Come avvenuto nella fase di preparazione e approvazione della legge (a cui l’associazione ha contribuito, facendosi promotrice di un confronto costante e positivo tra addetti ai lavori e istituzioni) la necessità è oggi quella di continuare a interagire in modo propositivo con le istituzioni, per discutere ed eliminare alcune criticità emerse con le misure attuative e per proporre suggerimenti, considerato questo anno di inizio anche una fase di rodaggio e transizione. Con questo 2017 per il cinema, insomma, un passo nel futuro è stato fatto, ora si tratta di continuare a tracciare il cammino.
All’Institut Francais di Napoli incontro sulla nuova legge per il cinema
Dopo i saluti di Jean-Paul Seytre, Console di Francia e di Mario Violini, Direttore Napoli Film Festival, i lavori saranno introdotti da Antonella Di Nocera, presidente CLARCC. Intervenuti anche Antonio Borrelli,Angelo Curti, Edoardo De Angelis, Enzo Decaro,Antonietta De Lillo.
Con i presenti sono intervenuti il Direttore generale per le politiche culturali e il turismo della Regione Campania, Rosanna Romano ; il direttore della Film Commission regionale, Maurizio Gemma.; i membri del coordinamento CLARCC e dell’associazione CentoAutori.
I risultati concordati alla fine del dibattito sono: prevedere risorse specifiche per la fase di ideazione e sviluppo, e quindi investire sulla scrittura di sceneggiature, come sancito nella legge 30; garantire opportunità e sostegni alle produzioni indipendenti e alle società del comparto locale, prevedendo in futuro l’istituzione di un segmento del fondo di produzione cinematografica dedicato al territorio; sostenere progetti a basso budget e opere rientranti nella categoria del film difficile, anche fino al 60% secondo la normativa nazionale ed europea; ipotizzare l’impiego di altre risorse comunitarie provenienti da settori quali Attività Produttive, Turismo, Innovazione e Tecnologia, al fine di integrare le risorse attualmente destinate al Cinema e provenienti solo dal settore Cultura (così come accade in altre Regioni come il Lazio e l’Emilia Romagna); nominare un organismo tecnico di ausilio nell’ attuazione della legge come la Consulta degli esperti (prevista all Art. 13 della Legge 30); potenziare la struttura della Film Commission, come ente di coordinamento di tutto il settore; immaginare una modalità d’investimento nel campo della formazione cinematografica in modo da rendere le scuole di cinema parte integrante di un sistema che crei connessione tra giovani e professionisti; puntare a un coinvolgimento maggiore delle maestranze locali come incentivo per le grandi produzioni che vengono in Campania; circoscrivere il sostegno alle produzioni televisive, già in possesso di ampia copertura di budget da parte dei broadcaster e per questo capaci – come dimostrano i risultati del primo bando sulla produzione – di occupare lo spazio di finanziamento destinato al comparto locale.