Complesso del Purgatorio ad Arco, nuove aperture alla chiesa delle ‘capuzzelle’

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Ideata nel Seicento come luogo di sepoltura per le classi sociali più povere della popolazione, la chiesa del Purgatorio ad Arco nel cuore del centro storico della città rappresenta uno dei luoghi di culto più significativi del capoluogo partenopeo.
A partire da oggi, lunedì 11 settembre, il complesso monumentale (costituito da chiesa, ipogeo e museo) amplia la sua offerta con l’estensione degli orari di apertura dal lunedì al sabato fino alle ore 18.00 e la domenica fino alle 14.00 e con visite guidate straordinarie anche in orario serale.
L’iniziativa, come ha sottolineato Francesca Amirante, curatrice del complesso, rappresenta “un ulteriore passo per rendere sempre più disponibile e fruibile un luogo fondamentale della città a cittadini, visitatori e turisti sempre in crescente aumento”. Il legame tra Purgatorio ad Arco e territorio si consolida sempre di più anche grazie alla nuova funzione acquisita dalla sagrestia come spazio di incontro e formazione per i bambini e i giovani del quartiere attraverso laboratori e corsi dopo scuola.
La chiesa è conosciuta con l’appellativo di chiesa “de’ ‘e cape ‘e morte” o delle “capuzzelle” per la presenza delle catacombe e di numerosissimi teschi di anime anonime che la tradizione vuole fossero curate e adottate dal popolo, in particolar modo dalle donne, diventando attraverso la preghiera intermediari privilegiati tra il mondo dei vivi e quello dei morti; alle anime, infatti, venivano chieste grazie e benedizioni. Tra le anime adottate dal popolo, celebre è quella della principessa Lucia, con il suo velo da sposa, a cui le donne ancora oggi affidano, le loro richieste di grazia. Varcando la soglia della piccola chiesa il visitatore inizia un verso e proprio viaggio nella cultura napoletana attraverso i capolavori di Massimo Stanzione, Luca Giordano, Andrea Vaccaro e il simbolico Teschio alato di Dionisio Lazzari.