Diabete, De Luca: Un centro ogni 100mila abitanti, saranno 59 più 3

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“Abbiamo iniziato a lavorare per far fronte ad un quadro oggettivo preoccupante con 300.000 malati di diabete in Campania la percentuale è superiore alla media nazionale”. Lo dice il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca durante il forum Insieme per il diabete. “Abbiamo tassi di mortalità che sono preoccupanti con quella maschile che ci porta ad essere penultimi in Italia e quella femminile ultimi in Italia – spiega De Luca Abbiamo centinaia di mutilazioni per piede diabetico”. 
Il governatore spiega le mosse della Regione. “Abbiamo definito il fabbisogno poiché per 15 anni siamo stati a ragionare sulla base di un fabbisogno storico non definito su base scientifica” dice. “Noi abbiamo riunito una commissione regionale che ha lavorato alcuni mesi per definirlo – continua – Sulla base del lavoro di questa commissione abbiamo deciso di creare un centro diabetico ogni 100.000 abitanti quindi in Campania ne avremo 59 più tre in deroga sia pubblici che privati. Abbiamo verificato con le Asl quanti centri siamo in grado di attivare con le risorse pubbliche, con il personale previsto per le varie Asl e per il resto copriamo con l’offerta privata. Noi non abbiamo problemi ideologici è ovvio che abbiamo in primo luogo la necessità di valorizzare l’offerta pubblica ma non se c’è una struttura privata accreditata di grande qualità ed efficienza possiamo andare avanti tranquillamente” 
Per il governatore il primo obiettivo è quello di realizzare queste strutture. “Nell’ambito della struttura commissariale ci sarà qualcuno che seguirà specificatamente i centri antidiabete – aggiunge De Luca – dobbiamo definire entro l’anno la rete di medicina territoriale poiché è evidente che se non ce l’abbiamo diffusa sul territorio il lavoro di prevenzione è più difficile e arriviamo più rapidamente alle mutilazioni che invece in larga misura potremmo evitare con un percorso diagnostico adeguato. Abbiamo definito due centri regionali di Diabetologia pediatrica, uno alla Federico II e l’altro a Vanvitelli e li abbiamo dotati di tecnologie e di risorse per collegarsi con tutti gli altri centri e favorire i passaggi dai centri pediatrici a quelli di cura per gli adulti. Abbiamo costituito la Commissione regionale per ridefinire i percorsi diagnostico-terapeutici e seguire con continuità l’evoluzione delle patologie nei vari territori campani abbiamo iniziato con l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia sia per migliorare la vita dei pazienti mettendo in distribuzione gratuita dei microchip con i quali i pazienti vengono esonerati dall’obbligo di andare quotidianamente a verificare la propria condizione. Hanno 15 giorni di tempo di autonomia e un controllo quotidiano sulle proprie condizioni. Proseguiremo con le tecnologie d’avanguardia per i pazienti di diabete Abbiamo avviato in questo campo un lavoro molto interessante che dovrà trovare entro quest’anno prime forme di conclusione organizzativa”. 
Il presidente non risparmia stoccate alla stampa. “Ricordo che siamo in Piano di rientro quindi dobbiamo fare sempre i conti con le compatibilità finanziaria del nostro sistema, ma credo saremo in grado di fare un lavoro eccellente se manteniamo la concentrazione rispetto agli obiettivi” precisa. “Vi chiedo di darci una mano – continua – Il lavoro in cui siamo impegnati è gigantesco e potrà avanzare se ci sarà il coinvolgimento prima emotivo e morale di centinaia di persone e poi medico-scientifiche e organizzativo. Credo che questa consapevolezza sia scattata, c’è la passione di professionisti, medici, infermieri e amministrativi che capiscono che è cominciata in Campania una vera e propria rivoluzione”. 
Da qui la stoccata ai giornalisti. “Una sola raccomandazione – ha chiosato – non leggete i giornali anziché comprare i giornali comprate una pastiera o un babbà così evitate di intossicarvi il fegato e di leggere bestialità, parliamo di gente che spara titoli ad capocchiam conoscete gli ultimi episodi ma procederemo come dovuto soprattutto rispetto al presunto cadavere abbandonato al Cardarelli – conclude – E’ una vergogna”.