A Napoli protesta degli operatori, 9 e 10 settembre cimiteri chiusi

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I lavoratori dei cimiteri incrociano le braccia e i cimiteri resteranno chiusi. Sabato e domenica prossimi, non sarà possibile fare visita ai defunti, sepolti negli 11 cimiteri di Napoli per un’assemblea sindacale, indetta dalla funzione pubblica Cisl. Si ferma anche l’obitorio del II Policlinico e i servizi di polizia mortuaria. “Ci dispiace per i disagi che subiranno i cittadini e l’indotto, tra cui i fiorai – fanno sapere dal sindacato – Ma lo stato di abbandono dei cimiteri è davvero insopportabile”. Con la loro agitazione, i 200 lavoratori cimiteriali vogliono evidenziare la la situazione che si è venuta a creare per la mancanza di personale. “La situazione è diventata insostenibile – sottolinea Agostino Anselmi, responsabile Cisl Fp a Napoli – perché siamo stati completamente abbandonati dal direttore dei cimiteri, sia dal punto di vista finanziario sia organizzativo”. Anselmo denuncia un “tentativo di privatizzare le aree cimiteriali” in virtù del quale “non vengono colmati i vuoti negli organici”. “Un comportamento irresponsabile – ha aggiunto – perché da questo settore l’Ente Pubblico riesce a trarre risorse che si aggirano intorno agli 8 milioni di euro l’anno”. “Vogliamo anche sapere – ha sottolineato – che fine hanno fatto i milioni di euro incassati con la cosiddetta tassa sul decoro che i napoletani hanno pagato per gli ultimi 5 anni. Basta guardare come sono ridotti i singoli cimiteri per rendersi conto che quei soldi sono stati spesi altrove”. I disagi nei cimiteri, denuncia il sindacato, “sono molteplici, a partire dai servizi igienici, spesso in pessime condizioni, alla mancanza di scale per raggiungere i loculi alti, dalle erbacce e dalle fosse che non vengono ricoperte fino all’incuria in cui versano i monumenti funebri”.