La richiesta di condono per le sopraelevazioni abusive nella casa crollata a Casamicciola – dove una donna è morta e tre fratellini sono stati estratti vivi dalle macerie – non può essere, al momento, confermata dal Comune. A tre giorni dal sisma, l’ing. Gaetano Grasso, responsabile dell’ufficio tecnico municipale, risponde così all’Ansa: “Non è possibile dare una risposta per quanto riguarda eventuali abusi edilizi ed eventuali richieste di condono, perché il responsabile che doveva prendere gli atti in ufficio non può entrare se non accompagnato dai vigili del fuoco, in quanto il municipio si trova in zona rossa e dobbiamo attendere la loro disponibilità”. Delle sopraelevazioni ha parlato in alcune interviste il proprietario della palazzina, Gianni Trani, spiegando che i lavori risalivano agli anni Ottanta e che la sua famiglia aveva presentato due richieste di condono, nel 1985 e nel 1994, versando le relative oblazioni. Interpellato sulle pratiche di condono giacenti negli uffici comunali, Grasso risponde: “Complessivamente un migliaio di pratiche di condono sono state rilasciate con esito positivo. Non ricordo quante pratiche restano ancora da essere evase”.