Teremoto a Ischia, l’urbanista Simoncini: Migliaia di domande di condono negli anni

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“Solo per il Comune di Ischia sono state presentate 7.235 domande di condono in 30 anni, 4.408 delle quali risultavano ancora da evadere ad aprile dello scorso anno: molte di queste si riferiscono ad abusi che non possono essere sanati e che quindi, qualora le istanze fossero esaminate, sfocerebbero in ordinanze di demolizione”. Sono i dati resi noti dall’ingegner Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA. “In Italia – osserva l’esperto – si muore per un terremoto che in altre parti del mondo non desterebbe la minima preoccupazione. + l’impietosa considerazione da fare dopo quanto accaduto a Ischia, dove un sisma con una magnitudo decisamente contenuta ha prodotto vittime, feriti, crolli, panico. Al netto delle peculiarità geologiche di quel territorio, che rendono il sottosuolo particolarmente fragile, non si può non rimarcare come l’isola nel corso dei decenni sia stata sottoposta a una sistematica speculazione edilizia: si è costruito anche là dove leggi e buon senso non lo avrebbero permesso e, in molti casi, lo si è fatto di fretta, utilizzando materiali e tecniche di scarsa qualità”. “La vocazione turistica dell’isola – aggiunge – ha amplificato i classici fenomeni di abusivismo che caratterizzano da sempre il nostro Paese: allo spontaneismo edilizio fatto di prime e seconde case, si è aggiunto quello altamente impattante della ricettività alberghiera, enogastronomica e ricreativa, che ha comportato una cementificazione abnorme del suolo”. “Che non si voglia combattere seriamente certi fenomeni lo testimoniano anche la recente legge varata proprio dalla regione Campania, il disegno di legge Falanga o la clamorosa defenestrazione del sindaco di Licata da parte del Consiglio comunale”, conclude Simoncini.