Pubblicità, credito d’imposta per le imprese che investono

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A partire dal 2018 le imprese che aumenteranno i loro investimenti pubblicitari rispetto all’anno precedente potranno godere di un credito d’imposta degli investimenti effettuati sulla stampa quotidiana e periodica e sulle radio e tv locali. Lo prevede un emendamento alla Manovra correttiva 2017 approvato dalla Camera dei deputati che mira ad incentivare l’uso di strumenti pubblicitari per la crescita delle imprese e dei lavoratori autonomi e incrementare le risorse finanziarie in favore dell’editoria.

Come funziona
La manovra contiene  un pacchetto di misure finalizzate a contrastare la crisi dell’editoria. Tra queste, c’è un credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali. Dal 2018, le imprese che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1 per cento gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 75 per cento,  elevato al 90 per micro imprese, Pmi e startup, del valore incrementale degli investimenti effettuati.

La spesa agevolabile?
L’agevolazione si applica solo se gli investimenti pubblicitari aumentano rispetto a quelli dell’anno precedente, e solo sulla parte incrementale, con riferimento allo stesso mezzo di informazione. In termini pratici sono incentivati solo gli investimenti in pubblicità effettuate in misure maggiore rispetto all’anno precedente. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione ed è previsto un tetto di spesa massima, che viene stabilito annualmente con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri.

A chi spetta
Il credito d’imposta potrà essere richiesto non solo dalle imprese (a prescindere dalla forma giuridica) ma anche dai lavoratori autonomi, intendendo per tali, anche i professionisti sia senza Albo che con Albo. Per questi ultimi, a seguito delle liberalizzazioni degli anni scorsi, è ammessa con ogni mezzo la pubblicità informativa avente ad oggetto l’attività delle professioni regolamentate; le specializzazioni e i titoli posseduti attinenti alla professione; la struttura dello studio professionale; i compensi richiesti per le prestazioni.

Entrata in vigore
La questione dell’entrata in vigore sarà chiarita nel Decreto del Presidente del Consiglio che, entro 120 giorni, definirà le ulteriori modalità e criteri di attuazione del credito d’imposta, stabilendo anche eventuali limiti complessivi di spesa che potranno rientrare negli sgravi. Sarà definito anche se saranno agevolati gli investimenti pubblicitari su web o mobile.

Altri contributi
Altra misura di sostegno all’Editoria è che prevede ogni anno un bando per assegnare risorse a imprese editrici di nuova costituzione, con l’obiettivo di “favorire la realizzazione di progetti innovativi, anche con lo scopo di rimuovere stili di comunicazione sessisti e lesivi dell’identità femminile e idonei a promuovere la più ampia fruibilità di contenuti multimediali e la maggiore diffusione dell’uso delle tecnologie digitali”.

La Manovra correttiva 2017
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/04/24/17G00063/sg


TABELLA
Agevolazione
Credito d’imposta del 75 per cento
Credito d’imposta elevato al 90 per micro imprese, Pmi e startup
Investimenti agevolabili
Campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti tv e radiofoniche locali, analogiche o digitali
Condizioni
Gli investimenti pubblicitari devono essere maggiori rispetto a quelli dell’anno precedente
A chi spetta
Imprese a prescindere dalla forma giuridica
Lavoratori autonomi, compresi i professionisti iscritti o non iscritti a un Albo
Entrata in vigore
Dal 2018