Dal consolato spagnolo l’omaggio al connubio culturale con Napoli

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In collaborazione con il Consolato Generale di Spagna a Napoli e il Console  José Luis Solano Gadea, il Centro Studi Erich Fromm del Presidente Silvana Lautieri ha organizzato il 27 Aprile, all’ Istituto Cervantes di Napoli, l’ incontro sul tema: ” ….da Federico Garcia Lorca a Pablo Neruda a Luis Cermuda: le piu’ belle poesie d’amore nella lirica in spagnolo “.
Ha moderato l’incontro Armida Parisi del quotidiano Roma;  le recitazioni sono state declamate dal M.o.  Aldo Spina, con l’ accompagnamento alla chitarra di Elpidio Baldascino e Silvano Petrucci e il coordinamento di Silvana Lautieri e Bruno Russo.
Il sole della Spagna ha baciato quello di Napoli attraverso gli indirizzi di saluto di Luisa Castro, direttore Instituto Cervantes di Napoli e Silvana Lautieri, presidente del Centro Studi Erich Fromm.
Gli ispanisti Augusto Guarino e Maria Rosaria Alfani hanno ripercorso le più belle liriche d’amore in spagnolo del ventesimo secolo: da Federico García Lorca a Pablo Neruda e Luis Cernuda.
Nel dizionario del sentimento amoroso, di sicuro uno dei nuclei pulsanti del discorso poetico di Federico García Lorca, Luis Cernuda e Pablo Neruda, tre lemmi , sono particolarmente adatti a  dar conto di temperamenti affini sì, ma radicalmente irriducibili l’uno all’altro.
A Lorca appartiene il mistero. Nessuno più profondamente del poeta granadino ha saputo esprimere  il mistero del sentimento amoroso con le sue atmosfere sospese e incantate. 
A Cernuda, poeta dell’eros , appartiene invece la presenza del corpo amato, oggetto di un desiderio che non si placa nel possesso.
A Neruda , infine, il momento dell’addio, del distacco dall’oggetto d’amore. Cultura e storia sono a braccetto per suggellare i buoni rapporti tra i due Paesi: il Centro Studi Erich Fromm ne ha messo in luce quegli aspetti che si basano sulla poetica, ma per le imprese italiane operanti in Spagna l’incontro tra domanda e offerta e’ altrettanto favorevole , come ha illustrato recentemente Paolo Luisetto, responsabile comunicazione e fiere della Camera di Commercio italiana a Madrid:  ” Abbiamo una borsa del lavoro dove raccogliamo e archiviamo tutti i curriculum delle persone che ci hanno contattato. Un archivio che viene consultato dalle nostre imprese associate. Circa 190 imprese di cui circa 130 in Spagna. Aziende  per lo più a capitale italiano che spesso hanno bisogno proprio di trovare figure che conoscano bene l’italiano.
Stiamo per lanciare il progetto Italavoro insieme a Comites, il comitato degli italiani residenti all’estero, e l’Acli di Mardid. Sarà una sezione apposita nella nostra pagina web dove verranno pubblicate le offerte di lavoro dirette agli italiani e dove sarà possibile inviare il curriculum direttamente alle imprese.
Dovremmo riuscire a lanciare Italavoro prima dell’estate”.
Secondo l’ultima indagine, a Madrid dovrebbero essere circa 35 mila. Tra questi contiamo sia gli italiani residenti sia gli studenti. Questa cifra copre non solo la zona di Madrid ma anche le regioni limitrofe. A questi si devono aggiungere poi i 40mila in Catalogna. La comunità è molto forte. Tra i tanti italiani, molti sono ragazzi che dopo l’Erasmus intendono tornare e aggiungere all’esperienza di studio un’esperienza lavorativa. In fondo si può capire, la Spagna ha un’ottima progressione economica: intorno al 3,8 per cento; la più elevata della zona dell’Euro .La crescita è imputabile al settore delle costruzioni, delle infrastrutture, all’edilizia residenziale e più in generale ai servizi. Anche Multinazionali, aziende di telecomunicazioni e banche sono in forte crescita. ” Le opportunità,’ per gli italiani – prosegue Luisetto – si trovano soprattutto nel mondo dei servizi. Inizialmente le possibilità maggiori sono in posti con poca specializzazione, come nei call center. Per chi ha eseprienza però ci sono anche altre occasioni. Ci sono recenti esempi di società di servizi alle imprese italiane che vogliono espandersi in Spagna che cercano figure più professionalizzate.
La situazione del mercato lavorativo è abbastanza simile a quella italiana. Qui a Madrid le offerte ci sono, così come a Barcellona, ma se ci spostiamo, ad esempio a Valencia, è più difficile. Al di fuori delle aree principali è molto complesso. La stessa Madrid vive di immigrazione interna, sono molti gli spagnoli che vengono dal nord o dalla Castiglia. E nonostante il periodo positivo permangono deficit strutturali che impediscono alla Spagna di essere ancora competitiva in molti settori “.
Effettivamente negli anni ‘90 c’era un tasso di disoccupazione del 19-20 per cento e grazie alle riforme economiche la stiuazione è andata cambiando. Va detto anche che le garanzie per un lavoratore a contratto fisso non sono le stesse degli italiani. C’è meno difficoltà a licenziare il lavoratore, la giusta causa è un elemento più flessibile. Le opportunita’ quindi non mancano, come conclude Luisetto: ” Presso le Camere di commercio di Madrid e Barcellona è possibile venire per periodi di tirocinio soprattutto attraverso il canale universitario. Ogni tanto le imprese italiane in Spagna richiedono uno stagista per un determinato periodo. Ci sono anche altre itstituzioni come gli Istituti italiani di cultura (sia a Madrid sia a Barcellona). In minima parte nell’ambito delle Ong. Ovviamente in tutti questi casi, soprattutto in questi ultimi, viene richiesta una buona padronanza della lingua spagnola. Una cosa molto importante è la conoscenza delle lingue. Non solo italiano o spagnolo. Anche una buona conoscenza dell’inglese da queste parti può essere competitivo visto che non sono molti gli spagnoli che parlano un buon inglese. Anche il tedesco e’ fondamentale per la  presenza di molte imprese tedesche di servizi.

BRUNO RUSSO