Scuola, Anief: Su tempo pieno disattesa la riforma Renzi

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Italia a due velocità sul tempo pieno nella scuola primaria, con Sicilia e Sardegna ferme al 4% rispetto a una media del Nord vicina al 40: lo evidenzia l’Anief sulla base delle informazioni del ‘Portale unico dei dati della scuola’ pubblicato dal Miur in queste ore. A livello nazionale secondo l’Anief sarebbero 948.565 gli studenti che usufruiscono di questo diritto: solo che ben il 38% sono iscritti nelle scuole del Nord Ovest, il 25,8% al Centro e il 20,3% nel Nord Est. Mentre risulta appena l’11,7% degli alunni iscritti nelle scuole primarie di Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Calabria. La maglia nera, come accennato, spetterebbe a Sicilia e Sardegna, dove il 96% degli alunni delle ex scuole elementari avrebbe solo mezza giornata in aula. “Ma il comma 7 della Legge 107/2015 – si osserva – parla di ‘apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario’. “L’apporto degli enti locali e’ centrale – afferma il presidente di Anief Marcello Pacifico – perché il tempo pieno e’ legato a doppio filo a determinati servizi, come la mensa scolastica, il trasporto e la presenza di personale. Senza un progetto assistenziale a supporto, i servizi diventano a pagamento. Ma a Comuni e Regioni le ultime leggi di stabilita’ hanno sempre più tagliato i finanziamenti. Le famiglie si tirano indietro. Risultato – conclude Pacifico – il tempo piano salta”.