“Frecciarossa troppo lento, pubblicità ingannevole”: scatta la diffida al Garante

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“Si chiama Frecciarossa ma va come un treno normale”: pronta la richiesta di multa e di risarcimento dei danni ai consumatori nei confronti di Trenitalia, accusata di “pubblicità ingannevole e abusiva”. L’avvocato Riccardo Vizzino continua la battaglia contro i disservizi del trasporto su ferro firmando insieme ai colleghi dello studio, Emma Vizzino, Antonella D’Alto, Francesca Cisbani, Maria Augusto, Alba Grasso, una diffida all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, inviata anche al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a Trenitalia S.p.a. ai presidenti delle Regioni Campania, Basilicata e Puglia, per porre luce sulla situazione lucana. 
Sul banco degli imputati c’è il “nuovo collegamento Frecciarossa dalla stazione di Taranto con destinazione Milano” nelle tratte Potenza-Salerno e Salerno-Taranto. “Un qualunque pendolare che utilizzi il servizio in questione – scrive Vizzino – non potrà non rendersi conto che delle condizioni della miglioria promessa e dell’alta velocità, non vi è assolutamente nulla. Nulla è cambiato. Trattasi di treni assolutamente consueti che vanno ad una velocità media normale, tra l’altro, con una cadenza di un treno di andata ed uno di ritorno.  Dunque, non solo la situazione denota un indice di comunicabilità estremamente ridotta ma anche gli stessi 300 km /h previsti per l’utilizzo dei mezzi di trasporto con le modalità dell’alta velocità non è rispettato. Ed ancora. Non è  stata effettuata alcuna modifica all’infrastruttura per consentire la fattibilità del progetto. Non di poco conto, infine, appare il prezzo imposto per la fruizione del servizio. E’ previsto, infatti, il pagamento di una somma maggiore di quella sino ad ora prevista, giustificata dal promesso servizio migliore e senza dubbio più evoluto.  Dunque, se non vi è stata alcuna miglioria nella fruizione del servizio e cambiamento rispetto alle condizioni sino ad ora rese, perché pagare di più? Perché onerare un cittadino del pagamento di un servizio del tutto identico a quello sino ad ora cui è abituato, tra l’altro, ricco di disagi ed incomodi?”.
Le domande sono in realtà un ammonimento. L’avvocato ricorda la sua precedente diffida datata 3 febbraio 2017 nei confronti della società Trenitalia S.p.a. nella persona del suo rappresentante legale. Si chiedeva di “di indicare le modalità e le tempistiche dei controlli  effettuati sui mezzi di trasporto ferroviario, controlli tutti attinenti la corretta manutenzione, pulizia, oleatura dei binari e delle rotaie da parte del personale tecnico; di indicare le modalità e le tempistiche dei controlli sul numero delle passeggeri ad ogni corsa; di indicare le modalità e le tempistiche dei controlli effettuati sulla stazione per evitare fenomeni di vandalismo;
-di indicare le motivazioni dei ritardi nelle corse dei treni; in  particolare, di indicare le destinazioni e i concreti utilizzi del ricavato dei biglietti pagati per la tratta Milano- Taranto; di indicare, le motivazioni dell’assenza di alcuna modifica strutturale prevista per la tratta Milano – Taranto che giustifica il pagamento di un biglietto di prezzo piu’ alto; di indicare la reale giustificazione del pagamento di un prezzo più elevato per la fruizione della tratta Milano – Taranto, se nessuna miglioria e/o servizio promesso di alta velocità è stato compiuto (tratta Potenza/Salerno)”. E si chiedeva il “risarcimento di tutti i danni biologici  (danni da patologia) e morali subiti e subendi dai pendolari, dai soggetti transitanti e/o abitanti delle zone limitrofe, ai proprietari degli immobili colpiti dalle fuligini e per mancata oleatura delle rotaie e dei binari.
“Ad oggi – sottolinea Vizzino – non è pervenuta alcuna risposta in merito alle richieste effettuate”.
Secondo il legale, “si appalesa una scorrettezza nei confronti del passeggero/consumatore finale in ordine alla pubblicità resa da Trenitalia. Infatti, sul cartaceo del biglietto acquistato, sui cartelloni pubblicitari, sui canali web,  la Società propone un servizio di alta velocità imponendo il pagamento maggiorato del prezzo. Trattasi, dunque, di una posizione dominante da parte della Società Trenitalia a tutto danno del consumatore. Senza dubbio, le condizioni applicate dall’Ente Societario in questione non sono per nulla favorevoli all’utente specifico”. 
Di qui la nuova diffida: “Con la presente si invita l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ad assumere i più opportuni ed idonei provvedimenti, anche di natura sanzionatoria e/o inibitoria, nei confronti della Società Ferroviaria Trenitalia per i danni arrecati ai consumatori/pendolari per la pubblicità ingannevole. Con la presente, si diffida, altresi, Trenitalia S.p.a. alla restituzione di quanto speso in ordine al servizio mai usufruito dai passeggeri il cui riferimento è reperibile dai biglietti nominativi venduti e a risarcire gli stessi per i danni patrimoniali e non subiti per la pratica scorretta, oggetto della odierna denuncia. Elasso ingiustificatamente un termine ragionevole per la soluzione bonaria della questione, il sottoscritto avv. Vizzino Riccardo si vedrà costretto a tutelare i diritti dei propri assistiti innanzi all’Autorità Giudiziaria competente”.