Nasce Corporea, la scienza contro i nemici di Napoli

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“Chi sono i nemici di Città della Scienza?”, chiedemmo al consigliere delegato di Città della Scienza, Vincenzo Lipardi, l’uomo che insieme allo scienziato Vittorio Silvestrini ha dato vita alla cittadella della scienza di Bagnoli. Non sappiamo se conoscesse la risposta, al momento non la conoscono nemmeno i magistrati chiamati a pronunciarsi sull’incendio che il 4 marzo 2013 distrusse gran parte degli edifici che compongono la struttura. Si limitò a rispondere così: “I nemici di Città della Scienza sono quelli che vogliono che Napoli resti esattamente com’è». Probabilmente chi ha appiccato il fuoco voleva sicuramente che il quartiere in cui sorge Città della Scienza restasse com’era prima che il sogno di Silvestrini prendesse corpo: un deserto. La chiamano desertificazione industriale: lì dove c’erano le industrie simbolo della stagione dell’industrializzazione di Napoli e del Mezzogiorno, oggi si vedono solo distese chilometriche di erbacce, lo scheletro di quella che era l’Italsider, la colmata. Città della Scienza nacque come cattedrale nel deserto: al degrado di quello che era il cuore industriale di Napoli ha cercato di rispondere con la sfida dell’innovazione, molto prima che questa parola diventasse di comune uso e abuso. Innovazione, divulgazione scientifica, start up sono parole di casa a Bagnoli. Il sogno sembrava finito quel 4 marzo, ma chi ha appiccato l’incendio e soprattutto chi lo ha ordinato non conosceva bene i napoletani. E non è stata solidarietà a chiacchiere. 

Alle parole di indignazione sono seguiti i fatti: una catena di solidarietà ha fatto arrivare nelle casse della Fondazione Idis, a capo di Città della Scienza, 1,4 milioni. Il resto lo hanno fatto le istituzioni. Sono 270 milioni i soldi stanziati dal governo Renzi, 18,5 quelli messi in campo dalla Regione Campania, solo per restare alla stretta attualità. Non hanno voluto far mancare il loro sostegno alla rinascita della cittadella scientifica di Bagnoli anche alcuni delle migliaia di ragazzi venuti qui in gita con le scuole. Già, perché Città della Scienza è un punto di riferimento per tutti quegli insegnanti che vogliono far conoscere le meraviglie della scienza ai propri studenti. Uno di loro gli ha persino consegnato i soldi della sua paghetta, ha ricordato a volte Silvestrini, commosso. Sabato, a quattro anni esatti dall’incendio, vedono la luce Corporea, un grande museo sui segreti del corpo umano, e il Planetario che sarà anche un cinema 3D. All’inaugurazione di sabato sono attesi il presidente del Senato Pietro Grasso, e i ministri Fedeli, De Vincenti e Delrio: le istituzioni. Il sogno dell’innovazione a Napoli non è finito. Città della Scienza rinasce poco alla volta, tra tre anni con tutta probabilità sarà pronto il museo. I nemici di Napoli non l’hanno avuta vinta.