Le parole di Trump danno fiato ai mercati

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Il punto. Ieri Wall Street ha chiuso in declino e il Dow Jones Industrial Average ha interrotto la 12 striscia di sessioni consecutive di record. Così, il primo discorso del neo presidente degli Usa, Donald Trump, davanti al congresso ha avuto effetti positivi soltanto per gli scambi sui mercati asiatici e con essi il rafforzamento del dollaro e, di conseguenza, l’indebolimento dello Yen.

Dunque, in estrema sintesi, allo stato la fotografia della giornata economico-finanziartia è questa. La Borsa di New York ha chiuso l’ultima seduta del mese in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,12%, l’S&P 500 lo 0,26% e il Nasdaq Composite lo 0,62%. L’indice delle blue chip si ferma dopo dodici sedute consecutive di record. E, tuttavia, il vento che tira oltreoceano è tutt’altro che negativo, come pure certe cronache dei media vorrebbero accreditare. 
Il Pil nel quarto trimestre 2016 è cresciuto dell’1,9%, in linea con la stima preliminare. Gli analisti avevano previsto un incremento del 2%. La spesa per consumi continua a sostenere la crescita con un incremento del 3% dopo l’aumento del 2,5% registrato nel terzo trimestre. La stima dell’inflazione misurata dall’indice PCE aumentata a un ritmo annuo del 2% nel quarto trimestre. 
Nel mese di gennaio la bilancia commerciale ha segnato un deficit pari a 69,2 miliardi di dollari, in crescita rispetto al disavanzo di 64,4 mld del mese precedente risultando lievemente superi ore ai 66 mld delle attese.
L’Indice S&P/Case Shiller ha evidenziato nel mese di novembre un incremento del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2015, risultando superiore al consensus e alla rilevazione precedente, fissate rispettivamente su un indice pari al +5,3% e al +5,2%.
L’Indice di fiducia dei consumatori è salito nel mese di febbraio a 114,8 punti dai 111,6 punti del mese precedente. Il dato è superiore alle previsioni degli addetti ai lavori pari a 111 punti.
La Federal Reserve di Richmond ha comunicato che il proprio indice si è attestato nel mese di febbraio a 17 punti da 12 del mese precedente. Il dato è superiore alle attese degli addetti ai lavori pari a 10 punti. 
A ciascuno il compito di tirare le somme.

BORSE EUROPEE

Il clima di fiducia, ovviamente, si è sentito anche sulle borse europee, che infatti muovono tutte in territorio positivo. Il Ftse Mib di Milano segna +1.66%, il Dax30 di Francoforte +1.29 %, il Cac40 di Parigi +1.36%, l’Ibex35 di Madrid +1.26 %, il Ftse100 di Londra +0.69%.
Poco mosso lo spread. Il differenziale Btp/Bundp apre a 186 con il rendimento del decennale al 2,1%.

BORSE ASIATICHE

Tokyo ha segnato significativi guadagni: il Nikkei 225 ha chiuso in progresso dell’1,44% grazie al balzo intorno al 4% di grandi esportatori come Mazda e Shiseido (più limitato il guadagno dell’indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque di un netto 1,16%). 
A sostenere la piazza nipponica sono stati però anche i dati macroeconomici: nonostante la revisione al ribasso da 53,5 a 53,3 punti, infatti, l’indice Pmi del Giappone stilato da Markit/Nikkei si è attestato in febbraio sui massimi di 35 mesi.
L’economia guida anche la performance dei mercati cinesi e in positivo, visto che in febbraio sia l’indice Pmi manifatturiero ufficiale di Pechino che quello elaborato da Markit/Caixin si sono rafforzati (da 51,3 a 51,6 punti e da 51,0 a 51,7 punti rispettivamente).0
In chiusura, però, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno limitato i loro guadagni allo 0,16% entrambi. Meglio ha fatto lo Shenzhen Composite, apprezzatosi dello 0,38% al termine degli scambi. E Hong Kong si è allineata alla performance di Shanghai: a circa un’ora dallo stop alle contrattazioni l’Hang Seng è infatti in progresso di circa lo 0,20%.
A Sydney l’S&P ASX 200 segna una flessione dello 0,13% nonostante il dato sul Pil dell’Australia nel quarto trimestre evidenzi un ritorno alla crescita (1,1% il progresso su base sequenziale dopo il declino dello 0,5% del terzo trimestre, il primo dall’inizio del 2011). 
Seoul è rimasta chiusa per la celebrazione del Samiljeol (il Movimento del 1° marzo 1919 che diede di fatto l’avvio dell’indipendenza della Corea dal Giappone).

BORSA USA

La Borsa di New York ha chiuso l’ultima seduta del mese in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,12%, l’S&P 500 lo 0,26% e il Nasdaq Composite lo 0,62%. 

VALUTE E MATERIE PRIME

Le parole di Trump hanno spinto al rialzo il dollaro sull’euro. La moneta unica si indebolisce e viene scambiata a 1,054 sul biglietto verde con un ribasso dello 0,27%.  
Prezzo del petrolio poco mosso sui mercati. Il contratto del greggio Wti del Texas con scadenza ad aprile segna un +0,1% a 54,05 dollari al barile. In lieve rialzo il Brent (+0,2% a 56,6 dollari al barile). 
Oro in calo: il metallo con consegna immediata scende dello 0,5% a 1242 dollari l’oncia, di pari passo con il rafforzamento del dollaro.

I DATI MACRO

Giappone: spesa delle aziende +3,8% nel quarto trimestre
Secondo quanto comunicato dal ministero delle Finanze nipponico, le spese in conto capitale sono balzate in Giappone del quarto trimestre dopo il declino dell’1,3% registrato nel terzo (e il progresso del 3,1% del secondo), prima flessione dall’inizio del 2013. Il dato è ampiamente migliore rispetto allo 0,8% d’incremento previsto dagli economisti.
Giappone: Pmi Markit/Nikkei sale a 53,3 punti in febbraio
Accelera anche in febbraio la crescita dell’attività manifatturiera del Giappone, che rimane per il sesto mese consecutivo in fase espansiva. La lettura finale dell’indice Pmi stilato da Markit/Nikkei per febbraio è stata rivista al ribasso dai 53,5 punti preliminari a 53,3 punti, che restano comunque i livelli massimi di 35 mesi. In gennaio l’indice si era attestato a 52,7 punti, in crescita rispetto ai 52,4 punti di dicembre.
Spagna: Indice PMI manifatturiero conferma crescita a febbraio
In Spagna Markit Economics ha comunicato che nel mese di febbraio l’Indice PMI manifatturiero è sceso a 54,8 punti dai 55,6 punti del mese precedente, segnalando comunque un solido miglioramento delle condizioni operative. La lettura odierna rivela un tasso di crescita dell’occupazione su livelli massimi dal luglio 1998.
Cina: in febbraio Pmi manifatturiero cresce a 51,6 punti
Febbraio settimo mese consecutivo sopra la soglia che separa crescita da contrazione per il manifatturiero della Cina. Secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, l’indice Pmi manifatturiero è cresciuto nel mese appena chiuso a 51,6 punti dai 51,3 punti di gennaio (51,4 punti in dicembre). Il dato è superiore ai 51,2 punti del consensus.
Cina: in febbraio Pmi non manifatturiero cala a 54,2 punti
Secondo quanto comunicato dalla China Federation of Logistics and Purchasing in collaborazione con l’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, l’indice Pmi non manifatturiero, calcolato prevalentemente su costruzioni e servizi, è calato in Cina in febbraio a 54,2 punti dai 54,6 punti di gennaio (54,5 punti in dicembre).
Cina: indice Pmi Markit/Caixin sale a 51,7 punti in febbraio
Ripresa per l’attività manifatturiera in Cina in febbraio. La lettura relativ a al mese appena chiuso del Purchasing Managers’ Index (Pmi) elaborato da Markit/Caixin si è attestata infatti a 51,7 punti in progresso rispetto ai 51,0 punti di gennaio (ma ancora sotto ai 51,9 punti di dicembre, livello più elevato dal gennaio 2013). Il dato, che resta per l’ottavo mese consecutivo sopra la soglia di 50 punti che separa crescita da contrazione, è migliore rispetto ai 50,8 punti del consensus.

IL CALENDARIO DI OGGI
Mercoledì 1° Marzo 201701:30 GIA Indice PMI manifatturiero finale feb;
02:00 CINA Indice CFLP PMI manifatturiero gen; 
02:00 CINA Indice CFLP PMI non manifatturiero gen;
02:45 CINA Indice Caixin (Markit) PMI manifatturiero gen;
03:00 USA Intervento Trump al Congresso;
08:00 GB Indice Nationwide (prezzi abitazioni) feb;
09:15 SPA Indice PMI manifatturiero feb;
09:45 ITA Indice PMI manifatturiero feb;
09:50 FRA Indice PMI manifatturiero finale feb;
09:55 GER Indice PMI manifatturiero finale feb;
10:00 GER Variazione n° disoccupati feb;
10:00 GER Tasso di disoccupazione feb;
10:00 EUR Indice PMI manifatturiero finale feb;
10:30 GB Credito al consumo gen;
10:30 GB Indice PMI manifatturiero feb;
14:00 GER Inflazione preliminare feb;
14:30 USA Inflazione PCE gen;
14:30 USA Consumi e redditi privati gen;
15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero feb;
16:00 USA Indice ISM manifatturiero feb ;
16:00 USA Spesa in costruzioni gen;
16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;
19:00 USA Intervento Kaplan (Fed, FOMC);
20:00 USA Beige Book (Fed);
24:00 USA Intervento Brainard (Fed, FOMC).