Corte Conti, allarme di Oricchio: 2016 anno estremamente difficile

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Il 2016, “è stato un anno estremamente difficile sotto il profilo socio conomico con una grave crisi finanziaria che sta segnando profomdamente il nostro livello di vita individuale”. Lo scrive il procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania, Michele Oricchio, nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2017, in corso nel Castel dell’Ovo di Napoli. Il procuratore ha ricordato che al debito pubblico, che ha raggiunto quota 2216 miliardi di euro, si sono aggiunti i costi delle calamità naturali che malgrado esclusi dal patto di stabilità “graveranno sul debito che lasceremo alle nuove generazioni”. Un passaggio Oricchio, lo ha dedicato anche alla crisi del sistema bancario “che ha richiesto provvedimenti normativi straordinari”. “Siamo in presenza di una situazione economico finanziaria molto complessa – ha detto ancora il procuratore regionale – che impone comportamenti pubblici e privati assolutamente rigorosi, in grado di consentire il migliore utilizzo delle limitate risorse finanziarie disponibili per soddisfare l’interesse pubblico”. 

 
Solo sei magistrati
Nella relazione relativa all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2017 Oricchio scrive anche: “A fronte di un notevolissimo flusso di denunce che perviene con ogni modalità la Procura campana, dispone solo di sei magistrati che rende improbo il nostro compito. La Corte dei Conti riesce ad esercitare con grande difficoltà la funzione a causa di una perdurante carenza di oltre un terzo dei magistrati su un organico di circa 600 unità, già di per se insufficiente”.
 
Federalismo naufragato
“Il federalismo fiscale che doveva responsabilizzare cittadini e amministratori, è l’ennesima riforma miseramente naufragata” scrive ancora il procuratore regionale della Corte dei Conti della Campania. “Ha comportato – ha proseguito – solo un aumento dei costi fisiologici o patologici che non possono essere contenuti con il richiamo al principio della trasparenza”. 

 
Autonomie locali da razionalizzare
“E’ necessario razionalizzare il pletorico sistema delle autonomie locali tenendo conto che le Province sono previste dalla Costituzione e sono gli unici enti intermedi con una loro storia e con funzioni importanti che stanno vivendo da anni una fase di crisi conclamata” scrive Oricchio nella sua relazione
 
Sanità, farmaci costosi tutelati come aspirine 
“Nel settore della sanità mi hanno colpito i furti di farmaci anche di elevatissimo valore da 25.000 euro a dose, come quelli per la cura dell’epatite C che venivano custoditi come fossero pacchetti di aspirina” ha detto il procuratore presso la Corte dei Conti della Campania Michele Oricchio. “Ci sono stati – ha detto il pm – furti di farmaci in alcuni presidi nella provincia di Napoli. Le indagini sono ancora in corso ma me li hanno anticipati i Nas: vengono rimessi nel sistema dell’assistenza farmaceutica, con problemi sulla diffusione di questi farmaci che testimoniano un altro elemento grave di disaffezione nei confronti dei beni pubblici”. Sempre nel campo della sanità “abbiamo – ha spiegato Oricchio – anche riscontrato doppi e tripli pagamenti delle medesime prestazioni che venivano effettuate ad alcune strutture convenzionate: la stessa prestazione, peraltro anche di dubbia erogabilità da parte del servizio sanitario nazionale, veniva pagata in via amministrativa, poi in via giudiziaria con un decreto ingiuntivo e poi se c’era la cessione del credito c’era un terzo pagamento da parte della società cessionale. Ed è incredibile che il sistema di controlli non abbia funzionato. Ce ne siamo accorti quando la Guardia di Finanza ha iniziato a indagare, non è possibile che bisogna attendere l’opera della magistratura e delle forze dell’ordine per scoprire questi fenomeni che il sistema amministrativo non riesce a stanare e reprimere”.

 
Lavori pubblici, troppe stazioni appaltanti 
“Con il nuovo codice degli appalti e con l’autorità nazionale anticorruzione si sta cercando di intervenire: nel nostro Paese ci sono 30.000 stazioni appaltanti, i piccoli comuni devono gestire appalti grandi e incontrano enormi difficoltà con la conseguenza che l’appalto viene portato avanti male. Va assolutamente accelerata una centralizzazione degli appalti” ha detto il procuratore della Corte dei Conti della Campania, a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2017. “Dobbiamo riuscire a ridurre il numero delle stazioni appaltanti altrimenti non ridurremo mai i lavori pubblici inefficienti, gli sprechi e anche le occasioni per lucrare illegittimamente su queste opere pubbliche. Bisogna operare a monte affinché si possono evitare episodi distorsivi a valle, dalla cattiva gestione del denaro pubblico a fenomeni corruttivi”.