Borse ottimiste sulla parole di Janet Yellen (Fed)

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Il punto. Le parole di Janet Yellen, ieri, al Senato americano, hanno messo il vento in poppa a tutte le piazze finanziarie. La chairwoman della Federal Reserve, infatti, ha lasciato la porta aperta a un nuovo rialzo dei tassi d’interesse Usa già nel prossimo meeting di marzo e le sue parole hanno contribuito alla positiva performance di Wall Street (il migliore dei tre principali indici Usa è stato il Dow Jones Industrial Average, apprezzatosi dello 0,45%) e a seguire le piazze asiatiche ed europee. Il Ftse Mib di Milano guadagna lo 0.56%, il Dax30 di Francoforte 0,37%, il Cac40 di Parigi 0,45%, il Ftse100 di Londra lo 0,45% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,66%. Il Nikkei 225 ha chiuso a +1,03. E, naturalmente, la borsa di New York ieri ha chiuso un’altra seduta in rialzo e con nuovi record. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,45%, l’S&P 500 lo 0,40% e il Nasdaq Composite lo 0,32%.

Inutile aggiungere che anche il dollaro ne è risultato rafforzato. Al momento il biglietto verde quota sull’euro 1,0562. Ieri, secondo la rilevazione della Bce, l’euro valeva 1,0623.

Piazza Affari
Borsa italiana in rialzo. FCA (+2,4%) estende il rally di ieri in scia alla possibile  l’acquisizione del business europeo di General Motors (Opel e Vauxhall) da parte di PSA. L’operazione andrebbe a ridurre drasticamente le sovrapposizioni tra GM (+4,8% ieri al NYSE) e FCA in Europa, eliminando i problemi Antitrust della fusione con il colosso USA che il Lingotto da tempo sta cercando di realizzare.
Bancari in ottima forma: l’indice Ftse Italia Banche segna +1,5%, l’EURO STOXX Banks +1,3%. In evidenza UBI Banca (+3,4%), Banco BPM (+2,3%), Bper Banca (+1,8%), Intesa Sanpaolo (+1,7%).Banca Carige (+3,3%) rimbalza dopo i pesanti ribassi delle due sedute precedenti

Borse asiatiche
L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ha sfiorato un guadagno dell’1% tornando a muoversi sui massimi dal luglio 2015 e la seduta è stata positiva anche per Tokyo, grazie al rafforzamento del dollaro sostenuto da Yellen. A fronte infatti di un Bloomberg Dollar Index, paniere che monitora la valuta Usa nei confronti delle altre dieci principali monete, poco mosso (ma dopo quattro sedute consecutive di guadagni), lo yen è in marginale declino. A fine seduta il Nikkei 225 di Tokyo segna un netto progresso dell’1,03% (fa appena peggio l’indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,95%). A Seoul il Kospi segna invece un guadagno dello 0,45% in chiusura.
Nonostante una seduta contrastata per i titoli legati alle materie prime (Bhp Billiton guadagna, mentre Rio Tinto è in modesto declino), a Sydney l’S&P ASX 200 segna un guadagno dello 0,94% in chiusura. 
Più contrastata, invece, la performance delle piazze cinesi, nonostante il rally dei titoli bancari. In chiusura, infatti, Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno registrato perdite dello 0,13% e dello 0,41% rispettivamente.

Borsa Usa
La Borsa di New York ha chiuso un’altra seduta in rialzo e con nuovi record. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,45%, l’S&P 500 lo 0,40% e il Nasdaq Composite lo 0,32%.

Valute e materie prime

Il dollaro al momento è scambiato col l’euro a 1,0562. Ieri, secondo la rilevazione della Bce, l’euro valeva 1,0623. 
In recupero del rublo russo, che grazie alla risalita dei prezzi del greggio di questa fase ha toccato i livelli di metà 2015 scendendo sotto quota 57 per un dollaro.
Il prezzo del petrolio è in leggero ribasso, in attesa dei dati sulle scorte settimanali Usa. Sul circuito elettronico i future sul Light crude Wti arretrano di 26 cent a 52,94 dollari e quelli sul Brent cedono 16 cent a 55,81 dollari al barile. 
Quotazioni dell’oro in cal. Sui mercati asiatici il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.226,7 dollari l’oncia.

Il rame continua la sua corsa, dopo un report rialzista di Ubs che ha citato fattori positivi per il prezzo del metallo rosso nello sciopero in corso a Escondida, la più grande miniera al mondo in Cile, e nella crescita della domanda in Cina.

I dati macro

USA: prezzi alla produzione in crescita

L’indice grezzo dei prezzi alla produzione ha evidenziato, nel mese di gennaio, un incremento dello 0,6% dopo la crescita dello 0,3% registrato nella rilevazione precedente. Su Base annuale il PPI è salito dell’1,6%. L’indice core (esclusi energetici ed alimentari) è cresciuto dello 0,4% su base mensile (consensus +0,2%). Su base annuale, l’indice Core ha fatto segnare un incremento pari all’1,2%, superiore al consensus (+1,1%).

Spagna: sale l’inflazione a gennaio
In Spagna l’istituto di statistica INE ha annunciato che l’indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,5% nel mese di gennaio su base mensile ma è aumentato del 3% su base annuale. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP) è cresciuto del 2,9% rispetto al mese di gennaio 2016.

Olanda: Pil cresce del 2,1% nel 2016 contro il 2,0% del 201 5
Secondo quanto comunicato martedì su base preliminare dal Centraal Bureau voor de Statistiek (l’Ufficio nazionale di statistica dell’Aia), il Pil dell’Olanda è cresciuto dello 0,5% sequenziale nel quarto trimestre in rallentamento rispetto allo 0,8% registrato nel precedente periodo (0,7% in primo e secondo trimestre). Si tratta comunque dell’undicesimo trimestre consecutivo di crescita. Su base annuale la crescita del Pil olandese è stata del 2,3% contro il 2,4% del terzo trimestre (2,3% anche nel secondo). Nell’intero 2016 l’economia dell’Olanda è cresciuta del 2,1% contro il 2,0% del 2015.
Lockhart (Fed Atlanta) non vede urgenza nel rialzo dei tassi
Secondo Dennis Lockhart, presidente della Federal Reserve (Fed) di Atlanta, l’istituto centrale Usa non ha l’urgente necessità di alzare i tassi d’interesse mentre valuta gli effetti che le politiche dell’amministrazione Trump possano avere sull’economia del Paese. Lockhart, che lascerà l’incarico a fine mese, si è detto “agnostico” in merito al dubbio se siano giustificabili due o tre incrementi quest’anno. In ogni caso, “non vedo motivi validi per aumentarli in marzo”, ha concluso.
Corea del Sud: disoccupazione sale in gennaio al 3,8%
Secondo quanto comunicato da Statistics Korea (l’ente statistico di Seoul), in gennaio il tasso di disoccupazione in Corea del Sud è cresciuto al 3,8% dal 3,2% di dicembre e dal 3,7% di un anno prima. Su base rettificata stagionalmente la disoccupazione è rimasta al 3,5% di dicembre contro il 3,6% del gennaio 2016.
Svizzera: prima crescita dell’inflazione dall’agosto 2014
Secondo quanto comunicato martedì dal Bundesamt für Statistik (Bfs, l’ufficio nazionale di statistica elvetico), nel mese di gennaio l’indice dei prezzi al consumo della Svizzera è cresciuto su base annua dello 0,3% dopo la lettura piatta di dicembre e i declini dello 0,3% in novembre e dello 0,2% in ottobre. Il dato, in linea con le attese, segna il primo progresso dallo 0,1% registrato nell’agosto 2014. Su base mensile la lettura è invariata dopo il calo dello 0,1% di dicembre (e quello dello 0,2% di novembre) e contro lo 0,2% di flessione previsto dagli economisti.

Il calendario di oggi
Mercoledì 15 Febbraio 201709:00 SPA Inflazione finale gen;
10:30 GB Tasso di disoccupazione dic;
10:30 GB Indice salari dic;
10:30 GB Variazione richiedenti sussidi disoccupazione gen;
11:00 EUR Bilancia commerciale dic;
14:30 USA Vendite al dettaglio gen;
14:30 USA Indice Empire State Manufacturing feb;
14:30 USA Inflazione gen;
15:15 USA Produzione industriale gen;
16:00 USA Intervento Yellen (Fed) alla Camera;
16:00 USA Scorte delle imprese dic;
16:00 USA Indice NAHB (mercato immobiliare residenziale) feb;
16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;
18:45 USA Intervento Harker (FOMC, Fed).