Borse deboli, attesa per l’audizione della Yellen

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Il punto. Le principali Borse europee hanno aperto la seduta deboli, in scia alle piazze asiatiche sulle quali ha pesato il primo scandalo che ha colpito la Casa Bianca con le dimissioni del consigliere per la sicurezza. Michael Flynn, come si sa, ha dovuto lasciare l’incarico imbarazzato da contatti “compromettenti” con le controparti russe. Ciò non ha impedito, ad ogni modo, a Wall Street di aggiornare i nuovi massimi di sempre. 

Il Ftse Mib di Milano segna +0.07%, il Dax30 di Francoforte -0.04%, il Cac40 di Parigi lo 0,0%, il Ftse100 di Londra lo 0,23% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,12%.
Oggi alle 16 (ora italiana) il presidente della Federal Reserve (Fed) Janet Yellen parla al Senato Usa.

Piazza Affari

 

Lo spread tra Btp decennali e i Bund tedeschi apre in calo: il differenziale si attesta a 189 punti con un tasso al 2,22%.

Settore automotive in correzione dopo le buone performance di ieri: FCA (-1,3%), CNH Industrial (-1,3%), Ferrari (-0,6%), Sogefi (-2,7%).

Ritracciano anche UnipolSai (-0,3%) e Unipol Gruppo Finanziario (-0,5%). Sale Generali (+0,9%). Il Sole 24 Ore scrive che Intesa Sanpaolo (-0,4%) dovrebbe decidere entro fine mese se andare avanti con il tentativo di assumere il controllo della compagnia triestina. Quest’ultima riunirà domani in cda e secondo il quotidiano potrebbe essere esaminato anche il dossier sulla ristrutturazione dell’operazione di prestito titoli sul 3% di Intesa messa in atto a fine gennaio con finalità difensive.

Banca Carige (-5,5%) perde ulteriore terreno dopo il -3,69% di ieri su indiscrezioni relative al rischio di aumento di capitale. MF scrive che gli operatori attendono con trepidazione la presentazione del nuovo piano industriale, in programma per il 28 febbraio. Banca Carige ha chiuso il 2016 con un perdita netta di 297,3 milioni di euro. Le rettifiche su crediti salgono a a 470,4 milioni di euro (319,3 milioni nel 2015) anche per effetto della verifica BCE che ha determinato un significativo aumento del coverage del credito deteriorato. L’a.d. Guido Bastianini ha dichiarato che la cessione della prima tranche di npl (circa 1,1 miliardi di euro) tramite cartolarizzazione assistita da garanzia pubblica Gacs probabilmente non si concluderà prima di aprile.

Cementir Holding (+3,7% a 4,46 euro) estende il rally di ieri: Kepler Cheuvreux migliora la raccomandazione sul titolo a buy, incrementa il target a 5 euro. Ieri il titolo ha guadagnato oltre il 10% dopo la pubblicazione dei dati 2016, esercizio chiuso con ricavi pari a 1027,6 milioni di euro (in crescita del 6,0%), margine operativo lordo a 197,8 milioni di euro (da 194,0 milioni di nel 2015). Per il 2017 il gruppo bergamasco prevede un margine operativo lordo in crescita a circa 215 milioni di euro.

Borse asiatiche

Il Nikkei 225 di Tokyo segna un netto declino dell’1,13% (fa meglio l’indice più ampio Topix, deprezzatosi comunque dello 0,97%), anche condizionato dal crollo del 9,20% di Toshiba, dopo il rinvio della presentazione di risultati che dovevano togliere il velo sulle svalutazioni miliardarie legate all’acquisizione lo scorso anno dell’americana Chicago Bridge & Iron da parte della divisione Usa Westinghouse Electric. 
A Seoul il Kospi ha limitato i danni, segnando una perdita dello 0,20% in chiusura.

Tra i fattori rialzisti c’è il dato sull’inflazione in Cina: i prezzi al consumo in gennaio sono cresciuti del 2,5% annuo, con il tasso più elevato dal giugno 2014, mentre i prezzi alla produzione sono balzati del 6,9% dopo il 5,5% di dicembre con la performance migliore dall’agosto 2011. Abbastanza per permette allo Shanghai Composite di chiudere in positivo dello 0,03% mentre Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite, seppure intorno alla parità, perdono lo 0,01% e lo 0,02% rispettivamente.

A Sydney, complice una seduta contrastata per i titoli legati alle materie prime, l’S&P ASX 200 segna una flessione dello 0,09% in chiusura.

Borsa Usa

La Borsa di New York – come accennato – ha chiuso la prima seduta della settimana in rialzo e su nuovi massimi storici. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,7%, l’S&P 500 lo 0,52% e il Nasdaq Composite lo 0,52%.

Il clima positivo sull’azionario Usa è ascrivibile alle aspettative di accelerazione della crescita economica alimentate dal taglio delle tasse promesso da Donald Trump.

Valute e materie prime

L’euro è in lieve ribasso sul dollaro. La moneta unica vale 1,0617 contro il biglietto verde. Ieri, secondo le rilevazioni della Bce, l’euro veniva scambiata a 1,0629.

A fronte del declino del dollaro, lo yen recupera terreno (ma è soprattutto il won coreano ad apprezzarsi sulla valuta Usa, con un balzo dell’1,30% che lo porta vicino ai massimi dello scorso novembre).

Per le materie prime si registra un avvio di giornata senza sensibili variazioni per il prezzo del petrolio che si mantiene sulla soglia dei 53 dollari al barile. I contratti sul greggio Wti con scadenza a marzo passano di mano a 52,9 dollari come ieri sera. Il Brent segna 55,6 dollari.
Quotazioni dell’oro in rialzo sui mercati asiatici dove il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.228 dollari l’oncia (+0,3%).

I dati macro

Germania: l’economia tedesca cresce meno del previsto

L’Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha pubblicato le stime preliminari del Pil relativo al quarto trimestre 2016: la crescita dell’economia tedesca cresce meno del previsto. Il dato ha evidenziato infatti un incremento dello 0,4% su base trimestrale (inferiore al consensus pari al +0,5% ma superiore alla rilevazione precedente +0,1%). Su base annuale la crescita si è attestata al +1,2% risultando inferiore alla rilevazione precedente (+1,5%) e alle attese (+1,7%).

A gennaio l’indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,6% su base mensile ma è aumentato dell’1,9% su base annuale, confermando la lettura preliminare. L’indice armonizzato è diminuito dello 0,8% su base mensile ed è salito dell’1,9% su base annua.

Cina: crescita prezzi produzione ai massimi da agosto 2011

Secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di statistica di Pechino, in Cina i prezzi alla produzione hanno accelerato ulteriormente in gennaio a una crescita del 6,9% annuo dopo il 5,5% di dicembre (e 3,3% in novembre), nel quinto mese consecutivo di progresso dopo una striscia di 54 mesi di declino. Il dato è superiore al 6,6% del consensus e segna la performance migliore dall’agosto 2011. Nell’intero 2016 i prezzi alla produzione erano calati dell’1,4% rispetto all’anno precedente.

Cina: in gennaio inflazione accelera al 2,5% annuo

Secondo quanto comunicato dall’Ufficio nazionale di Statistica, in Cina i prezzi al consumo hanno segnato per gennaio un incremento del 2,5% annuo, in accelerazione rispetto al 2,1% di dicembre (2,3% in novembre), ma ancora lontano dal target di Pechino del 3% per il 2017. Il dato è comunque superiore al 2,4% del consensus del Wall Street Journal ed è il più elevato dal giugno 2014. Su base mensile l’indice dei prezzi al consumo segna invece un progresso dell’1,0% dopo l’incremento limiatato allo 0,2% in dicembre (0,1% in novembre) e contro lo 0,7% atteso dagli economisti. Nell’intero 2016 il progresso dell’inflazione era stato del 2,0% rispetto all’anno precedente.

Giappone: in dicembre produzione industriale sale del 3,2%

Il ministero nipponico di Economia, Commercio e industria ha migliorato dallo 0,5% preliminare allo 0,7% la lettura relativa a dicembre della crescita della produzione industriale su base mensile in Giappone. Il dato segna comunque un rallentamento rispetto all’1,5% di novembre ma è superiore allo 0,5% del consensus. Su base annuale la produzione industriale è cresciuta del 3,2% contro il 3,0% della lettura preliminare ma in netto calo rispetto al 4,6% di novembre (in ottobre era invece calata dell’1,4%).

Giappone: capacità utilizzo impianti cresce dello 0,6%

Rallenta in dicembre il tasso di utilizzo degli impianti nel Sol Levante. Secondo quanto comunicato dal ministero nipponico di Economia, Commercio e industria, la capacità di utilizzo degli impianti in Giappone è infatti cresciuta nell’ultimo mese del 2016 su base mensile rettificata stagionalmente dello 0,6% contro il 3,0% di novembre (1,4% in ottobre).

Il calendario di oggi
Martedì 14 Febbraio 2017

02:30 CINA Inflazione gen;

02:30 CINA Indice prezzi alla produzione gen;

05:30 GIA Produzione industriale finale dic;

08:00 GER Inflazione finale gen;

08:00 GER PIL preliminare trim4;

10:00 ITA PIL preliminare trim4;

10:30 GB Inflazione gen;

10:30 GB Indice prezzi alla produzione gen;

11:00 GER Indice ZEW (fiducia investitori istituzionali) feb;

11:00 EUR Produzione industriale dic;

11:00 EUR PIL 2a stima trim4;

14:30 USA Indice prezzi alla produzione gen;

16:00 USA Intervento Yellen (Fed) al Senato;

19:00 USA Intervento Kaplan (FOMC, Fed).