Filangieri, l’antico portone monumentale ritorna alla luce

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Sono stati determinanti 5mila voti e 5mila euro per attivare un circolo virtuoso che ha permesso il restauro del portone monumentale del Museo Civico Gaetano Filangieri. I voti sono stati raccolti in occasione della settima edizione de “I luoghi del cuore”, l’annuale censimento dei luoghi dell’arte sparsi sul territorio nazionale, promosso dal FAI Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, finalizzato al recupero di un bene in difficoltà. A pochi giorni dalla nuova classifica, che sancirà i luoghi più amati per il 2017, si registra questo importante risultato ottenuto anche grazie all’impegno dell’Associazione Salviamo il Museo Filangieri.

Non amo parlare di sinergie, parola spesso abusata, ma determinate è stata la collaborazione tra la Delegazione FAI di Napoli ed il Museo Filangieri per il grande recupero avviato già da qualche anno per questo scrigno di storia e arte che per tanto tempo è stato chiuso e non fruibile”, con queste parole Maria Rosaria de Divitiis, presidente regionale del Fai, ha commentato l’intervento e la nuova rinascita del museo.

Il Museo, fondato nel 1882 da Gaetano Filangieri Principe di Satriano, ha sede nel quattrocentesco Palazzo Como (anche noto come “il palazzo che cammina” per le vicissitudini legate alla realizzazione dell’attuale via Duomo), è dotato di una ricca biblioteca, un prezioso archivio e custodisce più di tremila opere tra dipinti, sculture, armi, porcellane e maioliche. L’attività di restauro del portone si è avvalsa dei disegni originali e delle indicazioni del principe Gaetano Filangieri custoditi nell’archivio storico del museo. I lavori sono stati coordinati da Angela Schiattarella della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli ed eseguiti da Maria Rosaria di Leo per la Grafithe S.r.l. Per far fronte all’eliminazione dei diversi strati di vernice a smalto, polveri, stucchi e colle, che alteravano la vera natura del portone, è stato necessario attuare un’opera di disinfestazione e revisione conservativa con interventi di riassesto e consolidamento, i quali hanno riportato alla luce, dopo circa sei mesi, un maestoso portone ligneo con inserti in ghisa a forma di fiore quadrilobato.

L’intervento, come spiega il direttore del Filangieri, Gianpaolo Leonetti: “è solo un piccolo passo nel lungo percorso per il completo recupero di questa istituzione, la testimonianza di una nuova vita possibile per questo museo è data dal flusso di circa 7mila visitatori registrati solo nel 2016”. Danilo Di Lorenzo, direttore Area Napoli per Intesa San Paolo, nel delineare il ruolo di Intesa nell’ambito di iniziative culturali sul territorio, ha ribadito come la banca non svolga più solo attività di natura economica, ma è soprattutto banca etica, con una grande attenzione per iniziative simili e che cerca con la sua azione concreta di dare voce alle esigenze dei cittadini.