Piano rifiuti bocciato? Bonavitacola: Ministero incompetente

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“E’ falso parlare di bocciatura del piano da parte di Roma: il Ministero non puo’ bocciare il Piano regionale per la banale ragione che non ha competenze per la sua approvazione, che e’ invece prerogativa della Regione. Inoltre sono del tutto fuorvianti ed infondate le notizie sulla prevista realizzazione di nuove discariche poiche’ il Piano non le prevede affatto. Cosa propone Romano ? Di tornare ai 3 termovalorizzatori del suo piano? Lo dica. E poi dica anche perche’ non hanno realizzato nulla di quello che hanno pensato. Se hanno pensato qualcosa”. Lapidario come sempre Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania, che in un’intervista a Il Velino , risponde alle critiche dell’aex assessore regionale all’ambiente , Giovanni Romano. “Le linee d’azione esposte dal Presidente De Luca nei giorni scorsi – ha ribadito il numero due di Palazzo Santa Lucia – sono assolutamente coerenti con il nostro Piano regionale. Anzi, ne costituiscono l’ossatura per la parte attuativa. Abbiamo destinato 200 milioni per 16 impianti di compostaggio distribuiti nei singoli Ato e 50 milioni per convertire gli spazi oggi inutilizzati in alcuni Stir per allocarvi impianti di trattamento della frazione organica. E’ un programma ambizioso, ma non ci puo’ essere differenziata economicamente sostenibile, senza adeguati impianti per trattare le 750.000 tonnellate annue di frazione organica su base regionale. Risparmieremo sulle tariffe di conferimento fuori regione 50 milioni all’anno ed in quattro anni ripagheremo l’investimento”. Per quanto riguarda il rapporto con il Ministero dell’ambiente, Bonavitacola ha chiarito che sulle strategie di gestione del ciclo dei rifiuti ci sono posizioni diverse: “Il Ministero vuole un altro termovalorizzatore, noi no. Il Governo ha approvato nei mesi scorsi un programma di nuovi termovalorizzatori, che prevede in Campania un nuovo termovalorizzatore in aggiunta a quello di Acerra. Noi – ha sottolineato – siamo nettamente contrari perche’ quel programma si basa su dati superati e persegue scelte altrettanto superate, anche in contrasto con i principi dell’economia circolare affermati dall’Unione Europea. Ne abbuamo chiesto la modifica e nei prossimi giorni avremo degli incontri per definire una comune posizione almeno nella trattativa con l’Unione Europea, cui chiederemo di rivedere la grave sanzione decisa con una sentenza di condanna, fondata su presupposti ormai superati dai fatti. Prima o poi il Ministero si rendera’ conto che non si puo’ perseguire contemporaneamente l’idea della botte piena, differenziata secondo legge e la moglie ubriaca, nuovi termovalorizzatori . Sono scelte opposte. Occorre scegliere. E noi abbiamo scelto. E andremo avanti con decisione”. “Stiamo puntando a potenziare ulteriormente la raccolta differenziata – ha continuato – gia’ attestata ad un buon risultato medio regionale di oltre il 50%. E stiamo puntando su una rete diffusa d’impianti di compostaggio a scala industriale e di piccoli impianti al servizio dei centri minori. Stiamo anche dando attuazione ad un apposito programma straordinario per incrementare la differenziata nei Comuni che sono sotto il 45%, con finanziamenti per acquistare attrezzature e provvedere alla retribuzione del personale necessario. Con la collaborazione del CONAI stiamo definendo piani operativi a livello dei singoli Comuni, a partire dal Comune di Napoli, il cui dato incide fortemente sulla media regionale”. Il capoluogo partenopeo e’ infatti tra i comuni con risultati negativi: “E’ per questo che a Napoli occorre perseguire una svolta virtuosa con ogni mezzo possibile. Nell’anno che si e’ appena chiuso, 550 Comuni della Campania hanno aderito al nuovo modello di gestione del ciclo, che prevede per la prima volta nella storia della Regione Campania la costituzione degli Enti d’ambito. Il 6 febbraio saranno eletti i nuovi Enti di governo nei 7 Ato in cui e’ diviso il territorio regionale. Davvero stiamo voltando pagina”.