Ex case della Camorra diventano spazi per ragazzi a rischio

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Erano nelle mani della camorra, da oggi vengono restituiti alla comunità. Tre immobili confiscati alla criminalità organizzata, due a Napoli e uno a Castellammare di Stabia, sono stati consegnati alle associazioni vincitrici di appositi bandi redatti dal Consorzio Sole, ente di cui la Città metropolitana di Napoli è capofila, per essere riutilizzati a fini sociali. In uno dei due immobili situati nel capoluogo, quello di via Cumana, un appartamento parzialmente soppalcato di circa 60 metri quadri composto da due vani ed accessori, la Cooperativa Dis@net realizzerà un progetto formativo per bambini e ragazzi svantaggiati, mentre nell’altro, un appartamento in via Formale di circa 100 metri quadrati, l’Associazione “Muezzin” svilupperà il progetto “C.R.E. Cultura e Rieducazione Eterogenea” che prevede l’attivazione di uno spazio culturale, educativo e ludico per i bambini dei Quartieri Spagnoli, anche attraverso forme tradizionali e innovative di lavoro. Nello stabile di Castellammare di Stabia, 115 metri quadrati con annesso garage, il circolo Legambiente Woorwardia attiverà un presidio intercomunale di attivismo ed educazione ambientale, in un posto strategico, via Panoramica, vicino alle principali risorse naturalistiche e culturali come la Reggia di Quisisana, lungo il percorso che più rapidamente porta alla Costiera sorrentina, ma anche a ridosso del quartiere di Scanzano, roccaforte del clan D’Alessandro. Le associazioni assegnatarie si sono aggiudicate l’utilizzo dei beni, per dieci anni in comodato d’uso gratuito, al termine di una selezione curata dal Consorzio Sole. “Come Comune e come Città metropolitana di Napoli – ha affermato il sindaco Luigi de Magistris – abbiamo restituito al territorio tanti beni confiscati alla camorra per attività di carattere sociale, culturale ed economico, assegnandole attraverso procedure pubbliche e trasparenti ad associazioni assolutamente meritevoli, e ci apprestiamo ad assegnarne altri nelle prossime settimane. Questa è l’antimafia dei fatti, non solo delle parole”, ha concluso.