Casal di Principe, villa del boss dei Casalesi diventa centro riabilitazione Asl

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Tutto pronto in via Tasso a Casal di Principe per la festa per la fine dei lavori all’interno di uno dei beni confiscati al clan dei Casalesi piu’ noti, villa in stile “Scarface” di uno degli elementi di vertice del clan dei Casalesi. La struttura, completamente trasformata, e’ stata affidata all’Asl di Caserta perche’ sia un Centro riabilitativo per la salute mentale. La villa fu di proprieta’ del boss Walter Schiavone, fratello del capo clan, Francesco, detto “Sandokan”, fino al 1996, anno in cui venne arrestato. Il boss chiese al suo architetto di costruirgli una villa identica a quella del gangster cubano di Miami, Tony Montana, protagonista del film di Brian De Palma interpretato da Al Pacino. L’edificio, costruito su tre livelli per complessivi 850 metri quadri, sorge su un’area di 3.400 metri quadri. L’immobile aveva una scala interna simile a quella immortalata nella pellicola. All’interno lusso e confort, anche una vasca principesca costruita nel salone con un volto di leone dorato da cui un ugello ruggiva l’acqua, le uniche cosa che restarono dopo vari saccheggi durante il periodo del sequestro. La villa venne confiscata nel 1999 e affidata al comune di Casal di Principe nel 2001. Nel 2003 fu assegnata all’Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza sul territorio, Agrorinasce, che riunisce i comuni di Casapesenna, Casal di Principe, San Cipriano D’Aversa e Villa Literno. I lavori per il progetto di recupero, invece, affidati alla facolta’ di Architettura dell’Universita’ di Aversa. Per il bene confiscato a Walter Schiavone e’ stato concesso un duplice finanziamento dalla Regione Campania di circa 2 milioni di euro, di cui 300 mila gestiti da Agrorinasce e i restanti 1,68 milioni di euro gestiti dalla Seconda universita’ degli studi di Napoli, in qualita’ di stazione appaltante, e dalla facolta’ di Architettura, come progettista, e nell’attuale assetto sono state fatte sparire le due famose scale laterali. Al taglio del nastro presenti tra gli altri anche il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, Raffaele Cantone presidente Anac, i consiglieri del Csm, Antonello Ardituro e Francesco Cananzi e il Procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco.