Siamo talmente mediocri da rendercene conto

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Ecco perché andiamo continuamente alla ricerca dell’eroe. Ne vediamo ovunque, anche se sono solo persone che fanno il proprio dovere. Quello che in una società normale fanno tutti e che ognuno di noi dovrebbe fare, sentendosi eroe a sua volta. Nelle ultime settimane ricordiamo – ma ce ne sono stati certamente altri – gli agenti che hanno ucciso il terrorista, i vigili che hanno estratto dal ghiaccio i bambini del Rigopiano, il professore ungherese che ha aiutato gli studenti a scappare dal rogo del pullman. Ma nessuno di noi cerca, poi, di emularli. È troppo faticoso rinunciare alla propria indolenza. Che siano gli altri a compiere atti di eroismo. Noi, quando ci è possibile, continuiamo a rubare.

L’Italia è la patria di truffe e abusi

Ormai, si acquista tutto sul web. Ma il cittadino non è protetto da chi vende. Anzi, sembra che le istituzioni siano d’accordo con i profittatori. In caso di contenzioso non sappiamo a chi rivolgerci. In qualsiasi paese gli imbroglioni vengono subito placcati. Basta rivolgersi alla polizia per ottenere immediatamente l’indennizzo o il rimborso, e l’inadempiente una multa. Da noi nessuno ti dà retta perché sa che, tanto, non gli succede nulla. Premi uno, premi due….. Quando riesci a parlare con un operatore, cade la linea. Hanno già riscosso, perché in possesso della tua carta di credito. Compagnie aeree e telefoniche vanno a gonfie vele. Solo Alitalia e le banche sono in crisi. Lo stato non c’è mai. E se c’è, si gira dall’altra parte.

Anche Fiorello un tempo era Charlie Hebdo

C’è chi reagisce elegantemente con la stessa arma e chi con insulti e volgarità. Questa la differenza tra chi capisce e chi no. La satira è un messaggio culturalmente molto sottile e – non avendo il linguaggio populista – non accessibile a tutti. Gli ignoranti la ritengono erroneamente irriverente. Lo stesso accadde nello scorso agosto quando i francesi spiegavano perché le nostre case crollano alla prima scossa di terremoto. Oggi la morte sugli sci, cerca di arrivare prima degli aiuti. La satira italiana risponde con altrettanta sagacia aggiungendo alla vignetta un soccorritore che la supera in corsa. Non è del tutto vero, dato che i morti sono tanti, troppi. Ma è una risposta civile.

Il capro espiatorio è di prammatica

I sopravvissuti hanno ricordi confusi e i familiari esasperati accusano chiunque. Si chiedono perché siano morti i loro figli. La magistratura indaga su eventuali responsabilità. Chi non ha risposto alla richiesta di aiuti? L’albergo era costruito a norma di legge? Se lo spazzaneve arrivava due ore prima si sarebbero salvate più vite umane? Intanto, mandiamo l’avviso di garanzia alla slavina che è certamente colpevole. Purtroppo ad andarci di mezzo sarà, come sempre, l’ultima ruota del carro. Una telefonista precaria – 900 euro al mese – o un operaio stagionale cui verranno attribuite tutte le colpe. Le intemperie non si possono rinviare a giudizio. Per placare gli animi bisogna trovare qualcun altro, anche se innocente.

I cecchini di Facebook

Adoro questa piattaforma sociale perché mi consente di capire con molto anticipo dove vanno l’Italia e il mondo. Mi illudo anche di dare un contributo alla società stimolando chi mi legge a riflettere sul proprio destino. Le persone civili rivelano la vera identità. La gentaglia e i vigliacchi usano pseudonimi. C’è chi è banalmente fiero della propria immagine o confessa ingenuamente gioie e dolori a sedicenti “amici”. Nessuno sospetta – finché non ne diventa vittima – che in ascolto c’è tanta volgarità e violenza. Nemica dell’evoluzione e del progresso è l’ignoranza. Ecco perché, senza una riforma che abolisca l’anonimato e individui eventuali responsabilità, questa stupenda iniziativa è destinata purtroppo a fallire.

Mentre si rafforza la nostra amicizia con Putin

Chi intende picchiare moglie e figli può trasferirsi momentaneamente in Russia, dove è stata depenalizzata la violenza domestica. La Duma – il parlamento di Mosca – ha stabilito che, se non producono danni fisici, le percosse sono considerate un illecito amministrativo. Cioè, in caso di denuncia si pagherà una multa, non più il carcere. Sono appena 36 mila ogni anno le mogli malmenate dai mariti. Solo in 12 mila perdono la vita. Secondo il legislatore il provvedimento intende rafforzare la famiglia. La prossima riforma potrebbe riguardare l’adulterio. Le donne saranno perseguitate, ma dotate per legge di mattarello in modo da regolare la questione tra le mura domestiche.