Il traffico del corallo

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Dopo il trattato di amicizia tra Italia e Giappone molte furono le aziende presenti in Giappone. Prima città fu Nagasaki. Qui una ventina di napoletani, per lo più torresi di Torre del Greco, misero su il commercio dell’oro rosso, meglio conosciuto come corallo.
Iniziarono una fiorente attività insieme al commercio dei bachi da seta. 
Nel 1912 quindici famiglie-aziende torresi si contavano nel Sol Levante e dopo la crisi del corallo mediterraneo il Giappone fu il maggior Paese fornitore di corallo grezzo per le famiglie coralline. 
Kamei Tadajiro apriva a Kobe un primo ufficio di coralli fornendo la colonia torrese in primis formata dai casati quali Onorato, Gentile, Borrelli, Liguori e Vitiello (detto a casella, mio zio).
Furono pionieri e grazie a questi cominciò ad arrivare dal Giappone quel famoso corallo bianco Shirò rosso Akà e rosa Bokè, sempre grosso e robusto. 
La qualità prevalse sulla quantità e contribui ad elevare i manufatti di Torre del Greco rispetto a quelli di altri paesi emergenti concorrenti.