Carrefour annuncia 500 esuberi, sindacati proclamano scioperi

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La multinazionale di supermercati francese Carrefour ha quantificato 500 posti di lavoro in esubero Italia, nell’ambito di una ristrutturazione che prevede anche la chiusura di due punti vendita in Piemonte, a Borgomanero e a Trofarello, e a Pontecagnano in Campania. A lanciare l’allarme sono state le organizzazioni sindacali di categoria di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS, con una nota congiunta, precisando che l’annuncio dell’azienda risale al 20 gennaio. Non è stato possibile contattare Carrefour Italia per avere commenti. Secondo i sindacati “sono state inoltre anticipate dall’azienda una serie di esigenze organizzative che implicherebbero un ulteriore e grave peggioramento delle condizioni di lavoro per i dipendenti della società. Le argomentazioni dell’impresa hanno portato ad evidenziare rilevanti problematiche sugli andamenti aziendali, quali il fatturato, il costo del lavoro e la redditività dell’anno. Gli ipermercati risultano particolarmente penalizzati”. 
In Italia nel 2016 Carrefour ha realizzato vendite per 5,848 miliardi di euro. Secondo i dati finanziari diffusi dalla capogruppo lo scorso 19 gennaio, se in termini assoluti si tratta di un meno 1 per cento, su base omogenea invece la variazione risulta del più 0,9 per cento. Guardando al fatturato di punti vendita paragonabili, senza l’eventuale contributo dei carburanti e depurando dall’effetto delle variazioni di calendario, i ricavi del 2016 in Italia hanno segnato più 2,1 per cento. Dalla Filcams Cgil ricordano come finora la strategia in Italia del gruppo si sia basata sull’apertura h24 dei punti vendita, senza che questo abbia sfornato risultti esaltanti. Le organizzazioni dei lavoratori, conclude la nota congiunta, in considerazione della gravità di quanto esposto dall’azienda, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per i lavoratori di tutto il Gruppo, da effettuarsi nelle giornate di venerdì 27 e/o sabato 28 gennaio, nelle modalità che ogni territorio riterrà più opportune. Le strutture territoriali, nella loro piena autonomia, potranno inoltre prevedere iniziative aggiuntive.