Rifiuti, il ministero boccia il piano della Campania: Inceneritore di Acerra non basta

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in foto il termovalorizzatore di Acerra

Il ministero dell’Ambiente boccia l’aggiornamento del Piano rifiuti approvato il 16 dicembre dal Consiglio regionale della Campania. Tra i rilievi avanzati dal dicastero di Gian Luca Galletti, la mancata previsione di un nuovo inceneritore oltre a quello di Acerra, che ha una capacita’ massima stimata inferiore al fabbisogno regionale.

Per il ministero emergerebbe “un profilo di illegittimita’ del Piano”, si legge nel documento inviato al vicepresidente della Regione, Fulvio Bonavitacola e di cui e’ venuto in possesso l’Agenzia Dire, perche’ si discosta “da piu’ punti di vista e in modo significativo” dalle previsione del decreto ministeriale approvato ad agosto sugli impianti di incenerimento. Malgrado la Regione abbia aumentato la capacita’ di trattamento del termovalorizzatore di Acerra a 750mila tonnellate annue, il fabbisogno campano supera, secondo il ministero, le 900mila tonnellate. Inoltre il piano, prevedrebbe un “forte incremento di fabbisogno di discarica” mentre la normativa europea e il decreto ministeriale considerano proprio il conferimento in discarica “l’ultima opzione nella gerarchia dei rifiuti” a cui si preferisce “il recupero di energia”. Il ministero evidenzia anche il freno della Regione rispetto all’incremento della raccolta differenziata, “cresciuta nel 2015 soltanto dello 0,9%. Si tratta – scrive il ministero – di un dato in forte contrasto con le previsioni del piano, secondo le quali si dovrebbe raggiungere il 65% nel 2020” sulla base di una sovrastimata crescita annua (3,75%) della raccolta differenziata.

L’efficienza degli impianti per il trattamento meccanico-biologico – osserva ancora il ministero – e’ attualmente sotto gli standard previsti, inoltre il Piano non riporta la realizzazione di impianti di produzione di combustibile solido secondario. Per il ministero, sarebbero insufficienti o inadeguati gli accordi extra regionali per ottimizzare le infrastrutture di trattamento dei rifiuti. Alla Regione si chiede ora di rendere noti i motivi “che hanno portato a una valutazione cosi’ diversa nel piano appena approvato”, rispetto a quella emersa in Conferenza Stato-Regioni. L’Ente di palazzo Santa Lucia potra’ anche chiedere la modifica del decreto governativo del 10 agosto scorso. L’aggiornamento al piano rifiuti era stato approvato dalla Regione per rispondere alle prescrizioni della sentenza di condanna della corte di giustizia europea che ha multato l’Italia al pagamento di 20 milioni di euro annui per la cattiva gestione dei rifiuti in Campania.