Psicosi meningite: a Napoli è corsa al vaccino

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A Napoli scatta una sorta di allarme dopo gli ultimi casi meningite e gli studi medici pediatrici sono presi d’assalto. A denunciare “una situazione drammatica” è il segretario provinciale della Fimp Napoli Antonio D’Avino secondo cui se “da un lato è positiva la corsa al vaccino che si è innescata, dall’altro ora si sta generando una vera e propria psicosi”. Per cercare di ripristinare la normalità, il Gruppo vaccini della Fimp Napoli ha avviato una campagna informativa condotta giorno per giorno negli studi dei suoi pediatri e si sta facendo promotore di proposte a livello regionale. “Il vaccino contro il meningococco C – chiarisce D’Avino – viene dato gratis a tutti i nuovi nati dal tredicesimo mese di vita; i bambini che vogliono praticare la dose di richiamo, e coloro che non stati vaccinati in precedenza, si possono vaccinare gratuitamente dopo l’undicesimo anno di vita. Chi invece vuole fare il vaccino quadrivalente (efficace contro altri tre sierotipi del batterio) può risparmiare grazie all’ intervento del servizio sanitario, pagando solo un ticket di poco più di 45 euro”. I luoghi “corretti” per vaccinare i minori – indicati dalla Fimp Napoli – sono le Unità operative materno infantili, i centri vaccinali dislocati sul territorio. Allo stesso modo, il pediatra della Fimp Napoli mette in guardia da un business che si alimenta con la paura.

“Alcune mamme stanno comprando i vaccini contro i vari tipi di meningite in farmacia, per farlo poi somministrare direttamente dai pediatri. E’ una scelta possibile, ma per nulla conveniente. In questo modo infatti il costo è molto più alto”. Da D’Avino il consiglio a non correre subito in ospedale perché – dice – “al pronto soccorso è bene andare solo dopo aver consultato il proprio pediatra”. I sintomi a cui prestare attenzione sono: mal di testa, irrigidimento del collo e della nuca del bimbo. Da D’Avino un appello perché “in Campania non c’è alcun allarme reale per la meningite, nulla che sia al di là dei casi segnalati negli anni precedenti. Spero – ha concluso – che questa situazione serva almeno a convincere tanti genitori dell’importanza dei vaccini, prima di tutto per proteggere i propri figli contro morbillo, rosolia e parotite. Statisticamente è molto più probabile che un bambino si ammali di morbillo anziché di meningite e le complicanze possono essere comunque importanti. I vaccini sono strumenti fondamentali con cui proteggiamo i nostri figli con consapevolezza”.