Titoli petroliferi in rally a Sydney

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Il punto della mattinata. Borsa italiana in verde: il Ftse Mib +0,19%. In evidenza bancari e farmaceutici, deboli invece i titoli legati al dollaro.

Mercati obbligazionari eurozona poco mossi. Il rendimento del Bund decennale scende di 1 bp allo 0,27%, quello del BTP sale di 1 bp all’1,88% (+1 bp per il Bono spagnolo all’1,45%). Lo spread sale di 2 bp a 161.

Bancari italiani positivi, si diceva. L’indice Ftse Italia Banche segna +0,5%, l’EURO STOXX Banks -0,2%.Non si ferma il rally di UBI Banca (+1,5%), favorita dalle ultime indiscrezioni sull’acquisizione delle tre good bank, e Banco BPM (+1,8%), su ipotesi di rastrellamento di titoli da parte di azionisti desiderosi di incrementare la propria partecipazione: il Corriere della Sera scrive che il presidente Carlo Fratta Pasini si sta adoperando per creare un nocciolo di azionisti stabili.
Molto bene i farmaceutici con Recordati (+2,1%), Pierrel (+9,5%), CTI Biopharma (+12,6%). Deboli i titoli esposti sul dollaro come Luxottica (-1,4%), Buzzi Unicem (-0,6%) e STMicroelectronics (-0,5%), quest’ultima in rosso anche ieri dopo il report negativo di Morgan Stanley.

Buon avvio di seduta per FCA (+0,9% a 9,27 euro): Mediobanca ha migliorato il giudizio sul titolo da neutral a outperform e incrementato il target da 7 a 12 euro.
Fincantieri (+2,3%) si conferma in ottima forma dopo la conferma di essere stata selezionata quale preferred bidder nel processo di vendita del 66,66% di STX France SA. A quest’ultima fa capo il polo cantieristico di Saint-Nazare, uno più importanti in Europa. Ieri il segretario di Stato francese all’industria, Christophe Sirugue, ha dichiarato a una radio transalpina che Parigi non intende proteggere i cantieri navali di Saint-Nazaire con una nazionalizzazione (come suggerito da sindacati e alcuni politici), ma vuole garanzie dal gruppo italiano.
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in ribasso. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac40 di Parigi lo 0,4% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,1%. Sulla parità il Ftse100 di Londra. 

Sul fronte macro, con la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione del Fomc (braccio operativo della banca centrale americana) la Fed prevede un’accelerazione della crescita economica sotto la presidenza Trump e ipotizza un incremento dei tassi ad un ritmo più sostenuto del previsto.

E occhio, ancora oggi ai dati macro provenienti sempre dagli Usa. In calendario ci sono i dati relativi ai nuovi occupati (ADP), le richieste dei sussidi di disoccupazione, gli indici relativi ai servizi e al manifatturiero e le scorte di petrolio e derivati.

Domani, invece, primo venerdì del mese, sarà il giorno della pubblicazione dei Non farm payrolls, vale a dire, il dato relativo alle buste paga del settore non agricolo.

Borse asiatiche

Giornata complessivamente in tono positivo per i mercati asiatici, sottolineato da un guadagno di oltre l’1% dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che segna l’ottava seduta consecutiva di progresso. Performance trainata, in particolare, dalla piazza di Mumbai (in crescita di circa l’1% grazie ai titoli legati alle materie prime) e ancor più da quella di Hong Kong.
L’Hang Seng di muove sui massimi dallo scorso 14 dicembre: in vista della chiusura è in progresso dell’1,50% (ancora meglio fa l’Hang Seng China Enterprises Index, che guadagna intorno all’1,80%. Meno brillanti Shanghai e Shenzhen: Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 segnano infatti un progresso dello 0,21% e una flessione comunque di appena lo 0,02% rispettivamente. In negativo anche lo Shenzhen Composite, deprezzatosi dello 0,16% al termine degli scambi.
Seduta in ribasso, invece, per Tokyo, che sconta l’apprezzamento dello yen di circa lo 0,70% sul dollaro Usa. Il Bloomberg Dollar Index, che monitora la divisa Usa nei confronti delle dieci altre principali monete, è in declino per la seconda seduta consecutiva. In chiusura il Nikkei 225 segna una perdita dello 0,37% (in positivo invece l’indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque di un risicato 0,08%). Perde terreno anche Seoul, con il Kospi in flessione dello 0,18% al termine delle contrattazioni.
Dopo il balzo di quasi il 2% in overnight, il petrolio è in moderata flessione su timori che i produttori non mantengano a pieno le promesse di taglio della produzione, anche se il record di vendite di auto in Usa e il calo delle scorte offrono qualche supporto al mercato. L’oro si apprezza invece di quasi l’1% scambiando sui massimi di quasi un mese. A Sydney i petroliferi vanno in rally, mentre i minerari sono intorno alla parità e l’S&P ASX 200 segna un progresso dello 0,30% in chiusura.

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,3%, l’S&P 500 lo 0,57% e il Nasdaq Composite lo 0,88%.

L’indice delle blue chip si è portato nuovamente a ridosso della soglia dei 20 mila punti.

Sul fronte societario in evidenza il settore automobilistico. General Motors (+5,52%) e Ford Motor (+4,61%) hanno annunciato vendite a dicembre negli Stati Uniti superiori alle attese. Tesla Motors (+4,61%) ha comunicato di aver mancato l’obiettivo di consegne per il 2016 ma ha visto la produzione di veicoli balzare del 64%.

 

I dati macro attesi oggi
Giovedì 5 Gennaio 2017

02:45 CINA Indice PMI servizi dic;

10:00 ITA Deficit/PIL (Istat) trim3;

10:30 GB Indice PMI servizi dic;

11:00 EUR Indice prezzi alla produzione nov;

13:30 EUR Verbali BCE;

14:15 USA Nuovi occupati (ADP) dic;

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

15:45 USA Indice Markit PMI servizi finale dic;

16:00 USA Indice ISM non manifatturiero dic;

17:00 USA Scorte settimanali petrolio e derivati (EIA).