Ombre e segreti della Vicaria, Nartea dà voce agli spettri dell’Archivio

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Carte infilzate dalla metà del ‘500 ad oggi nascondono i segreti di un vissuto quotidiano, storie personali, celebri o ignote che sono giunte a noi attraverso secoli d’inchiostro. Cinquecento anni e circa diciassette milioni di nomi si rivelano dalle pagine custodite proprio in uno dei luoghi più antichi della città, Palazzo Ricca. Nel quartiere Vicaria, vicino la sede del tribunale di Castel Capuano, si aggirano ancora presenze inquietanti e misteriose, definite per antonomasia “fantasmi”. A furor di popolo, si raccontano fatti e misfatti accaduti in quelle vie di una Napoli dimenticata. Fantasmagoriche apparizioni di donne e uomini la cui storia è in realtà segnata tra le ombre di “causali di pagamento”.
Intrecciandosi suggestivamente alle antiche calligrafie degli impiegati addetti alla rendicontazione, prende vita un’esperienza sensoriale, fatta di immagini e suoni, che svela le presenze e le voci conservate nell’Archivio storico del Banco di Napoli. Un labirinto di 330 stanze che ricalca il labirinto della memoria individuale e collettiva: su un arco temporale di circa 500 anni si snodano storie che riguardano opere d’arte, aspetti insoliti dell’economia, dei costumi e della società napoletana, di uomini illustri, ma anche storie del popolo, tra schiavitù, epidemie e devozione.

NarteA presenta queste anime incastonate e archiviate non solo dalla volontà dell’uomo, ma della “cosa”: la sera del 6 e 7 gennaio (dalle ore 18:30) va in scena “Anime – Ombre e segreti del quartiere Vicaria”, una visita guidata teatralizzata con Sergio Del Prete, Annarita Ferraro e Serena Pisa che incarnano personaggi del passato vissuti tra questi vicoli. Come la vita di un libro anche quella dell’uomo ha una durata variabile, legata al caso, alla sorte di circostanze imprevedibili. Eppure l’uomo ha cessato di essere spettro dell’uomo nel momento in cui ha dato un valore stimabile alla sua vita. In questo luogo, quando varcò la porta, scelse di ingannare se stesso, mentre altri decisero di ingannare la morte. A cavallo tra il seicento e il settecento, molte furono le vicende di donne innocenti e uomini influenti, che solo nello scorrere del tempo ricevettero un adeguato “pagamento”.

Da sempre attente al patrimonio culturale e al territorio, la Fondazione Banco di Napoli e l’Associazione culturale NarteA annunciano l’ufficiale apertura del museo nel weekend e nei festivi con le visite guidate previste il sabato (ore 10:30-12:00-15:00-16:30) e la domenica (ore 10:30-12:00), su prenotazione obbligatoria è possibile anche effettuare visite durante la settimana (escluso il mercoledì). L’ingresso al museo ha un costo di 5 euro (intero), mentre – con soli 2 euro in più – il biglietto con la visita guidata ha un costo di 7 euro per gli adulti e di 5 euro per i ragazzi (13-17 anni). E’ previsto sempre l’omaggio per i bambini (0-12 anni). Esistono sconti famiglia, gruppi e per scolaresche. Inoltre, le visite guidate sono disponibili anche in lingua inglese.