Regione, ufficio legislativo: Non tornano i vitalizi, vige il sistema controibutivo

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In merito alla soppressione dell’assegno vitalizio e al passaggio al sistema contributivo per i consiglieri, con l’innalzamento dell’età da 60 a 65 anni, all’esame del prossimo Consiglio Regionale, l’Ufficio Legislativo della Regione ha prodotto una nota: “La pensione contributiva si costruisce con un contributo a carico del lavoratore ed un contributo a carico del datore di lavoro che nella somma superano di poco il 30% della retribuzione imponibile. Questo 30% si ripartisce sommariamente per 1/3 circa a carico del lavoratore e 2/3 a carico del datore di lavoro. Questo grosso modo il sistema nel pubblico e nel privato – si legge -. Alla scadenza prevista (variabile nei vari sistemi pubblici e privati) matura una prestazione previdenziale commisurata alla durata e all’entità dei contributi versati. Diversamente dal sistema retributivo o al regime dei vitalizi in cui la prestazione è indipendente dai contributi versati. Non c’è bisogno di aggiungere, quindi, che la pensione contributiva è profondamente diversa dal vitalizio”. Dalla giunta si ricorda che “il Consiglio Regionale già con legge del 27.1.2012 n. 1, all’art. 52 comma 9, nel sopprimere il vitalizio a decorrere dalla X legislatura, aveva stabilito l’introduzione del sistema contributivo per i consiglieri eletti nella medesima X legislatura, con decorrenza dal 60° anno di età e con sistema di calcolo vigente per i dipendenti pubblici sul modello INPDAP. Medesima misura era stata stabilita dalla legge di stabilità per il 2016 con provvedimento da adottarsi dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale”. Quindi “la norma in corso di discussione e approvazione sulla legge di stabilità per il 2017 non introduce quindi nessuna novità al riguardo. Il vitalizio resta soppresso e i consiglieri eletti da questa legislatura non avranno alcun appannaggio a tale titolo. Restano i vitalizi per i consiglieri eletti nelle precedenti legislature. Ma questa è materia già trattata dalla Corte Costituzionale che li ha considerati diritti quesiti ed in quanto tali intangibili. La norma in discussione presentata, tiene conto degli emendamenti presentati anche dall’opposizione e della normativa regionale precedente e delle previsioni vigenti in altre regioni. Essa definisce solo il riferimento al sistema di calcolo stabilendo le aliquote contributive. Al riguardo sono stati richiesti agli uffici del Consiglio Regionale controlli comparativi tra le aliquote stabilite con il disegno di legge approvato in Commissione e le aliquote che si applicano per i dipendenti della Regione. Risultano lievissimi scostamenti”.