Il sottosegretario Cesaro ad Abu Dhabi: Impegno italiano per i beni culturali a rischio

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“In un momento storico in cui sembrano riemergere divisioni, egoismi e conflitti, lo strumento più efficace e, nel lungo termine, quello che può assicurare pienamente pace e tolleranza, è certamente il dialogo interculturale. Non esiste risposta migliore: costruire ponti e non muri, come ribadito dal nostro Umberto Eco nel messaggio inviato agli 83 ministri della cultura riunitisi per la prima volta durante Expo Milano”.
Lo ha dichiarato oggi il Sottosegretario ai beni culturali e al turismo Antimo Cesaro intervenendo ad Abu Dhabi alla Conferenza Internazionale sulla Conservazione dei beni culturali a rischio
“Già oggi il Governo italiano sostiene oltre 170 missioni archeologiche in tutto il mondo anche in contesti critici” ha proseguito Cesaro. “Si tratta di esperienze di studio, di scavo, di ricerca ma anche opportunità di formazione di operatori locali e di trasferimento di tecnologie in alcuni settori. Accanto a queste attività però è sempre più urgente mettere in moto ogni meccanismo possibile a difesa dei tanti tesori culturali messi a rischio da  guerre e terrorismo. Per questo l’Italia appoggia la proposta Unesco di istituire dei “Safe Havens”, ribadendo la volontà di fornire il suo contributo di expertise e di professionalità anche nell’ambito delle Nazioni Unite come la task force “Unite4Heritage”, altamente qualificata composta da militari, archeologi, tecnici e architetti, pronta ad intervenire nella protezione del patrimonio culturale nelle aree di crisi”.
“Quando un sito del patrimonio mondiale viene distrutto–ha concluso Cesaro- noi tutti rimaniamo colpiti anche se ciò accade dall’altra parte del mondo. Sentiamo di far parte della stessa famiglia, la cultura ci avvicina e ci unisce. Ecco perché difendere il patrimonio culturale è  un dovere che abbiamo verso la nostra storia e verso il futuro. Un dovere nei confronti delle prossime generazioni”.