Mps affonda dopo l’ok all’aumento di capitale

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Il punto della mattinata. Borsa italiana intorno alla parità al momento della scrittura: il Ftse Italia All-Share segna +0.10%, Ftse All-Share Capped +0.10%, Ftse Mib +0.11%, Ftse Italia Mid Cap -0.02%, Ftse Italia Small Cap +0.08%, Ftse Italia Star +0.05%, Ftse Aim Italia -0.29%. 

Le principali Borse europee hanno aperto l’ultima seduta della settimana poco mosse. Il Cac40 di Parigi cede lo 0,2%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,1%. Sopra la parità il Ftse100 di Londra (+0,1%) mentre il Dax30 di Francoforte è invariato. 
In Francia la fiducia dei consumatori nelle attività economiche è stabile. L’Insee ha comunicato che l’indice a novembre si è attestato a 98 punti, in linea con le attese con la rilevazione precedente.

Euro in recupero dal minimo da fine 2015 contro dollaro a 1,0518 toccato ieri mattina. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,06 circa. Mercati obbligazionari eurozona incerti. 
Il rendimento del Bund decennale scende di 1 bp allo 0,25%, quello del BTP sale di 3 bp al 2,12% (+2 bp per il Bono spagnolo all’1,58%). Lo spread sale di 4 bp a 187.

Bancari deboli: FTSE Italia Banche -0,3%, EURO STOXX Banks -0,6%. Banca MPS (-7%) in netto calo all’indomani dell’ok dell’assemblea all’aumento di capitale da 5 miliardi di euro. Il cda ha fissato il prezzo massimo di sottoscrizione delle nuove azioni in 24,9 euro per azione, tenuto conto del raggruppamento già annunciato (1 nuova azione ogni 100 azioni esistenti).

Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,2 per cento circa. 
Tokyo in lieve progresso, il Nikkei 225 ha terminato a +0,26%. 
Borse cinesi positive: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a +0,93%, l’Hang Seng di Hong Kong a +0,51%.
Ieri Wall Street è rimasta chiusa per la festività del Thanksgiving Day.
Sul fronte delle materie prime, con il dollaro che rimane vicino ai massimi di 14 anni nei confronti delle altre valute, l’oro continua a perdere terreno (circa mezzo punto percentuale nella seduta, il 2,5% nell’ottava), ai minimi dallo scorso febbraio. Declino anche per il petrolio (intorno allo 0,80% ma nell’intera settimana è in progresso di circa il 4%), in attesa del meeting dell’Opec del prossimo 30 novembre, in cui dovrebbe essere implementato il taglio alla produzione deciso in settembre.

Borse asiatiche

Ultima seduta d’ottava contrastata per l’Asia che, tra alti e bassi, riesce comunque a chiudere con generalizzati guadagni. 

Protagonista della seduta è stata Tokyo, che ha vissuto momenti di difficoltà. Il Nikkei 225 ha toccato un guadagno dello 0,80% per poi limitare l’apprezzamento allo 0,26% in chiusura. L’indice più ampio Topix è scivolato momentaneamente in negativo in intraday ma, con un progresso dello 0,31% al termini degli scambi, ha alla fine lasciato aperta la striscia di undici sedute consecutive di guadagni: solo tre volte nella storia ha fatto meglio e l’ultima serie fermatasi a undici risale al maggio del 1990. A tenere banco nel Sol Levante sono stati i dati sull’inflazione in ottobre. L’indice dei prezzi al consumo ha segnato un progresso dello 0,1% annuo (prima volta in positivo da febbraio), ma quello core, riferimento anche per i target della Bank of Japan, è calato dello 0,4% nell’ottavo mese consecutivo di declino.

L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, guadagna circa mezzo punto percentuale per un progresso non lontano dal 2% nell’intera ottava (migliore performance settimanale in due mesi). L’indice resta però in declino di quasi il 3% dalla vittoria a sorpresa di Donald Trump alle presidenziali Usa. Andamento non dissimile per l’indice Msci Emerging Markets, che chiude in moderato progresso e guadagna oltre l’1% nell’ottava, ma si è deprezzato di oltre il 5% dall’8 novembre, giorno delle elezioni in Usa.

A Sydney la seduta è complessivamente positiva per i titoli legati alle commodity (i colossi minerari Bhp Billiton e Rio Tinto guadagnano oltre il 2%) e l’S&P ASX 200 segna un progresso dello 0,41% in chiusura. In positivo anche Seoul, con il Kospi che si apprezza dello 0,16% al termine delle contrattazioni.

In Cina, Shanghai Composite e Shanghai S henzhen Csi 300 hanno guadagnato lo 0,62% e lo 0,93% rispettivamente.

In positivo anche lo Shenzhen Composite, apprezzatosi dello 0,39% al termine delle contrattazioni. A Hong Kong l’Hang Seng è in progresso intorno allo 0,70% mentre il sottoindice Hang Seng China Enterprises Index va oltre l’1%.

Borsa Usa

Wall Street chiusa per il Thanksgiving.

I dati macro attesi oggi
Venerdì 25 Novembre 2016

00:30 GIA Inflazione ott;

08:45 FRA Indice fiducia consumatori nov;

10:00 ITA Fatturato industriale set;

10:00 ITA Ordini all’industria set;

10:30 GB PIL (2a stima) trim3;

11:00 ITA Vendite al dettaglio set;

12:00 GB Indice CBI distribuzione nov;

14:30 USA Bilancia commerciale preliminare ott;

14:30 USA Scorte all’ingrosso preliminare ott;

15:45 USA Indice Markit PMI servizi preliminare nov.