Future sull’iron ore in consegna in gennaio registrano in Cina +8,9%

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Il punto della mattinata. Il Ftse Italia All-Share segna -0.78%, Ftse All-Share Capped -0.81%, Ftse Mib -0.87%, Ftse Italia Mid Cap -0.10%, Ftse Italia Small Cap -0.74%, Ftse Italia Star -0.20%, Ftse Aim Italia -0.28%. 

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in leggero rialzo. Il Cac40 di Parigi guadagna lo 0,2%, il Ftse100 di Londra lo 0,4%. Piatto il Dax30 di Francoforte.  

Obbligazionario eurozona incerto, bene il Bund, debole la periferia. Il rendimento del decennale tedesco scende di 2 bp allo 0,22%, quello del BTP sale di 3 bp al 2,05% (+2 bp per il Bono spagnolo all’1,55%). Lo spread sale di 5 bp a 183.
Bancari Italia in netta flessione: FTSE Italia Banche -2,1%, EURO STOXX Banks -0,3%. 
Vendite su UniCredit (-2,6%), Mediobanca (-2,3%), e BPER (-2,3%). Sotto pressione Banco Popolare (-3,7%) e BP Milano (-3,9%) su indiscrezioni del Sole 24 Ore in base alle quali un’ispezione BCE avrebbe rilevato, anche se su base preliminare, alcune carenze a livello di copertura di crediti deteriorati: l’Eurotower potrebbe richiedere più capitale a copertura degli npl, ma non necessariamente sotto forma di un aumento.

Continua sulla piazza Usa l’effetto Trump. Ieri la borsa di New York ha registrato un altro record. L’indice delle blue chip è salito per la prima volta sopra la soglia dei 19 mila punti mentre l’S&P 500 ha superato quota 2.200 punti.

Commodities market

 

Il petrolio è in flessione marginale mentre il rame guadagna circa lo 0,50% a Londra. Se gli altri metalli industriali sono poco mossi, a tenere banco è soprattutto il minerale di ferro: in overnight i future sull’iron ore in consegna in gennaio in Cina hanno toccato un progresso dell’8,9% al Dalian Commodity Exchange ( 9% è l’oscillazione massima consentita in una sessione). 
Nella seduta di martedì il prezzo spot del materiale siderurgico aveva segnato un balzo del 6,50% a 74,90 dollari la tonnellata, portando a oltre il 71% l’apprezzamento da inizio anno.

Borse asiatiche

Mercati asiatici complessivamente in positivo, stamane, con la piazza di Tokyo che è rimasta chiusa per la celebrazione della Festa del lavoro e del ringraziamento. 
Migliore performance della giornata è quella di Sydney: l’S&P ASX 200, dopo il progresso dell’1,16% segnato martedì, ha chiuso con un guadagno dell’1,31% grazie soprattutto all’apprezzamento delle materie prime. 
L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, è visto in progresso di circa lo 0,60% e in ulteriore recupero dai minimi degli ultimi quattro mesi toccati lunedì. 
I guadagni delle altre piazze della regione sono comunque più limitati. Una seduta contrastata confermata dalle performance di Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 che segnano una perdita dello 0,22% e un guadagno dello 0,18% rispettivamente in chiusura. 
In negativo anche lo Shenzhen Composite, deprezzatosi dello 0,39% al termine delle contrattazioni. Intorno alla parità anche Hong Kong, con l’Hang Seng solo marginalmente mosso, ma comunque in positivo, in vista della chiusura delle contrattazioni (fa meglio il sottoindice Hang Seng China Enterprises Index, in progresso di circa lo 0,30 %). In precedenza il Kospi di Seoul aveva guadagnato lo 0,23% al termine degli scambi.

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,35%, l’S&P 500 lo 0,22% e il Nasdaq Composite lo 0,33%. L’indice delle blue chip è salito per la prima volta sopra la soglia dei 19 mila punti mentre l’S&P 500 ha superato quota 2.200 punti. L’inattesa vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali dello scorso 8 novembre ha (a sorpresa) spinto i mercati su nuovi massimi storici. Gli investitori attendono la rivoluzione fiscale (taglio delle tasse) e altre misure di stimolo all’economia promesse dal miliardario in campagna elettorale. Wall Street ha beneficiato anche del dato sul settore immobiliare superiore alle attese. Le vendite di case esistenti sono aumentate a ottobre del 2% a 5,6 milioni di unità, livello più alto degli ultimi 9 anni. Gli analisti avevano previsto un calo a 5,40 milioni di unità.

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 23 Novembre 2016

GIA Mercati chiusi per festività;

14:30 USA Ordinativi beni durevoli preliminari ott;

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

15:00 USA Indice FHFA (prezzi abitazioni) set;

15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero preliminare nov;

16:00 USA Vendite abitazioni nuove ott;

16:00 USA Indice fiducia consumatori (Univ. Michigan) finale nov;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;

20:00 USA Verbali Fed.