Assemblea nazionale sul Sud, De Luca: Si riparte da efficienza e legalità non dalla solidarietà

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“Abbiamo discusso della scomparsa del Sud dal panorama nazionale”. A dirlo, all’assemblea sul Mezzogiorno a Napoli, e’ il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Abbiamo parlato di criminalita’ ma non abbiamo raccontato del Sud delle persone civili. Quello che presentiamo noi e’ un altro Sud, quello che accetta la sfida dell’efficienza, della legalita’, che accetta la sfida dei costi standard e che non vuole la solidarieta’. Se devono tagliare taglio, non ho il problema delle clientele – dice De Luca -. Noi abbiamo ridotto le societa’ partecipate da 42 a 7; accompagnato la sfida di Finmeccanica ad andare avanti senza ricatti parasindacali. Abbiamo anche detto quando c’e’ stato il riparto del fondo disabili di dare fondi uguali a tutti ma a Roma ci hanno detto no. Non ci sto, la spesa storica va cambiata. Ma se ci presentiamo con il volto di chi fa ammuina non avremo attenzione”. De Luca scherza: “Renzi ci ha fatto aspettare un’ora e mezza stamattina ma lo,perdoniamo a patto che arrivino i soldi”. Poi ironizza su un isolato contestatore: “Lasciami parlare… Dobbiamo andare a pranzo”. Il governatore spiega che “proponiamo eccellenze straordinarie ma dobbiamo fare in modo che non restino isolate. Ma per farlo occorre un radicale processo di sburocratizzazione radicale. Abbiamo grandi pesi che zavorrano il Paese, vedi il dualismo Nord-Sud e un tasso di occupati di venti punti inferiori ai tedeschi. Cosi’ non reggiamo. Se c’e’ un’area del Paese interessata a cambiare tutto questa e’ il Mezzogiorno. Per questo la riforma e’ il primo passo per modernizzare il Paese. Io voglio difendere con i denti la prima parte della Costituzione, quella sui diritti fondamentali. Chi difende il diritto al lavoro? Chi dice no o chi vuole sburocratizzare l’Italia”.
“Ho fatto quella proposta dei 200mila posti per creare discussione, siamo figli di buona donna. Io sono contrario alle porcherie clientelari. La domanda e’: serve piu’ gente nella pubblica amministrazione? Si’, perche’ non ci sono piu’ figure professionali. Quando nella sanita’ abbiamo personale che in Campania ha piu’ di 60 annui ma,quale informatizzazione vuoi? Noi stiamo proponendo un processo razionale di riorganizzazione della pubblica amministrazione. Io propongo meccanismo scalare. Innanzitutto giovani laureati e,meccanismo di sacrifici all’inizio, da 900 a 1.300 euro in tre anni. Vogliamo creare speranza, qui ci sono giovani che non,hanno altra scelta che andare all’estero. Noi leghiamo tutto al lavoro, non regaliamo nulla. Non possiamo dire ai nostri figli che devono aspettare sette anni per vivere. Cosi’ non reggiamo. Voglio evitare che la gente si affidi al primo Trump che incontra. Io combattero’ su questa proposta”.