Arte e storia open source: nasce il Polo digitale degli Istituti culturali di Napoli

72



Seicentomila file digitalizzati, tra incunaboli, documenti, dipinti, manoscritti, in un unica piattaforma: nasce il Polo Digitale degli Istituti Culturali di Napoli, progetto che ha permesso la descrizione e la digitalizzazione di parte dell’importante patrimonio librario, archivistico, storico-artistico di cinque prestigiose istituzioni: l’Istituto Italiano per gli Studi Storici, il Pio Monte della Misericordia, la Società Napoletana di Storia Patria, la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, la Cappella del Tesoro di San Gennaro. Martedì 15 novembre 2016, alle ore 10, nella sede della Società napoletana di Storia Patria, al Maschio Angioino, si terrà la presentazione di una iniziativa che è partita nel luglio del 2013 quando i cinque istituti decisero destinare ad un progetto condiviso i fondi europei assegnati a ciascuno di essi dalla Regione Campania (complessivamente un milione di euro a cui si sono aggiunti 200 mila di fondi propri).
Per la presentazione saranno disponibili due tavoli touch screen che consentiranno la navigazione nel portale, accessibile con i suoi servizi a fine anno, mentre il software Metafad sarà rilasciato e disponibile dal gennaio del 2017. Si tratta di un prodotto open source che renderà semplice gestire i diversi aspetti della valorizzazione del patrimonio: dalla digitalizzazione e pubblicazione del patrimonio dematerializzato all’erogazione dei servizi all’utenza e all’e-commerce, garantendo al contempo l’apertura e l’integrazione verso i principali cataloghi e aggregatori. Sono stati digitalizzati, in dettaglio, 200.000 file/pagine di testi a stampa; 330.000 file/pagine d’archivio di documentazione moderna e contemporanea; 70.000 file di materiale grafico. Partner sono Iccu – Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche, Icar Istituto centrale per gli archivi, Iccd – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.